Bankitalia promuove la manovra, ma non ne esclude un'altra
La manovra economica varata da Tremonti è adeguata e permetterà di raggiungere gli obiettivi di indebitamento netto; tuttavia se i conti peggioreranno, "consigliamo di approvarne una nuova". L’intervento a Palazzo Madama di Salvatore Rossi, il direttore centrale della Banca d’Italia, se da un lato rassicura il governo sulla bontà di quanto fatto finora, dall’altra appare come piatto indigesto per chi non ha ancora buttato giù la prima manovra Tremonti da 24 miliardi di euro. La preoccupazione del dirigente di Bankitalia, infatti, dipende dal fatto che la situazione economica europea è lungi dall’essere stabile e, del resto, le recenti misure economiche varate dall’esecutivo Berlusconi “potrebbero cumulativamente ridurre la crescita del Pil 2011/12 di poco più di mezzo punto percentuale attraverso una compressione dei consumi e degli investimenti”. “Proprio per questo motivo - spiega Rossi - in futuro potrebbero essere necessari ulteriori interventi qualora si presentasse uno scenario ancor più sfavorevole”. Sempre restando nel campo dei numeri del Pil, la contrazione degli investimenti prevista determinerebbe un disavanzo nel 2012 valutabile in poco meno dello 0,3%; ciò porterebbe il saldo di quell’anno a circa il 3% del Pil. Non sarebbero invece rilevanti gli effetti della manovra sui prezzi al consumo. Il parere della Corte dei Conti - "L'impulso fornito dalla manovra alla crescita sarà, come primo impatto, di segno restrittivo". Lo afferma il presidente della Corte dei Conti, Tullio Lazzaro, in una audizione sulla manovra davanti alla commissione Bilancio del Senato. "Effetti compensativi potranno tuttavia verificarsi - ha proseguito Lazzaro - qualora il rafforzamento della fiducia sulla sostenibilità dei conti e sul controllo della spesa si traduca in un più ordinato comportamento dei mercati". Bocciatura Formigoni - Se Bankitalia promuove il pacchetto finanziario di Tremonti &C., una severa bocciatura sulla manovra arriva dal titolare del Pirellone Roberto Formigoni. Al termine dell'incontro tra il ministro dell'economia e i rappresentanti delle regioni, il rieletto governatore della Lombardia parla di "grande emergenza nazionale". "Questa manovra non solo mette a repentaglio il federalismo fiscale ma, dopo l'incontro di oggi, lo spazza via dal tavolo".