Marcegaglia: "La sfiducia rallenta la ripresa"

Fabio Corti

La crisi di sfiducia nell’area Euro è  arrivata in una fase delicata, durante la quale per la prima volta in Italia  si percepiva l’uscita dal tunnel della recessione peggiore degli   ultimi ottant'anni. Questo potrebbe incidere sulla ripresa che si  profila all’orizzonte; tocca dunque alla politica infondere fiducia ai  cittadini con azioni condivise. In sostanza è questo l’appello che  il leader di Confindustria, Emma Marcegaglia, ha rivolto alla politica  nel corso dell’audizione al Senato sulla manovra economica.  "La crisi di sfiducia nell’area Euro è arrivata in una fase delicata per l’economia, le imprese e le famiglie italiane. Per la   prima volta da oltre due anni era iniziato a essere percepibile   qualche significativo miglioramento dell’attività e, in prospettiva,  dell’occupazione. Ora l’incertezza è tornata a salire e getta qualche  dubbio sull'andamento della ripresa nei prossimi mesi", ha dichiarato la Marcegaglia.   A "scoraggiare i consumi e gli investimenti", infatti, ci sono una serie  di fattori: "La svalutazione dell’Euro beneficerà in particolare le   nazioni esportatrici. Tra queste primeggia l’Italia. I tassi continueranno a essere tenuti bassi dalla Bce ma la fibrillazione   delle Borse, i messaggi politici poco coordinati, talvolta   contrastanti, nelle capitali europee e la rincorsa agli annunci di   misure di riduzione dei deficit pubblici, all’apparenza più in una   logica di risposta d’emergenza che non secondo programmi prestabiliti   e riconosciuti come tali, possono scoraggiare i consumi e gli   investimenti", sottolinea. Un quadro in cui "è probabile che   prevalgano i fattori di spinta piuttosto che quelli di freno",   aggiunge ma "l'ago della bilancia risiede nella fiducia. E spetta alla  politica infonderla, con azioni condivise", conclude.