Marcegaglia: "La sfiducia rallenta la ripresa"
La crisi di sfiducia nell’area Euro è arrivata in una fase delicata, durante la quale per la prima volta in Italia si percepiva l’uscita dal tunnel della recessione peggiore degli ultimi ottant'anni. Questo potrebbe incidere sulla ripresa che si profila all’orizzonte; tocca dunque alla politica infondere fiducia ai cittadini con azioni condivise. In sostanza è questo l’appello che il leader di Confindustria, Emma Marcegaglia, ha rivolto alla politica nel corso dell’audizione al Senato sulla manovra economica. "La crisi di sfiducia nell’area Euro è arrivata in una fase delicata per l’economia, le imprese e le famiglie italiane. Per la prima volta da oltre due anni era iniziato a essere percepibile qualche significativo miglioramento dell’attività e, in prospettiva, dell’occupazione. Ora l’incertezza è tornata a salire e getta qualche dubbio sull'andamento della ripresa nei prossimi mesi", ha dichiarato la Marcegaglia. A "scoraggiare i consumi e gli investimenti", infatti, ci sono una serie di fattori: "La svalutazione dell’Euro beneficerà in particolare le nazioni esportatrici. Tra queste primeggia l’Italia. I tassi continueranno a essere tenuti bassi dalla Bce ma la fibrillazione delle Borse, i messaggi politici poco coordinati, talvolta contrastanti, nelle capitali europee e la rincorsa agli annunci di misure di riduzione dei deficit pubblici, all’apparenza più in una logica di risposta d’emergenza che non secondo programmi prestabiliti e riconosciuti come tali, possono scoraggiare i consumi e gli investimenti", sottolinea. Un quadro in cui "è probabile che prevalgano i fattori di spinta piuttosto che quelli di freno", aggiunge ma "l'ago della bilancia risiede nella fiducia. E spetta alla politica infonderla, con azioni condivise", conclude.