Il Pd in piazza contro la manovra
Mentre dall'Unione europea arrivano segnali positivi sulla manovra economica, in Italia l'opposizione protesta. Il leader del Pd, Pier Luigi Bersani, annuncia su internet una manifestazione nazionale contro il provvedimento anticrisi. L'appuntamento è per il 19 giugno al Palalottomatica a Roma. Si scenderà in piazza "per un'altra politica economica, per la crescita e il lavoro, contro una manovra ingiusta e sbagliata, per dare voce a tutti protagonisti colpiti dalle scelte del governo". La contromanovra - In quella sede l'opposizione presenterà una "contro manovra" messa a punto in questi giorni dalla consulta economica del partito, in collaborazione con i capigruppo in commissione di Camera e Senato. Tre i capitoli su cui il Pd chiede che si intervenga. Dal punto di vista fiscale i democratici vogliono che si riequilibri il carico della tassazione spostandolo dal reddito di impresa e di lavoro alla rendita, fino a una tassazione del 20 per cento, e cioè in linea con la media europea e che escluda i bot. All'interno di questo capitolo altre misure prevedono la reintroduzione della detassazione fino al 55 per cento per le ristrutturazioni edili, l'innalzamento della franchigia Irap per le piccole imprese. Un secondo fronte di intervento prevede l'allentamento del patto di stabilità interno per le pubbliche amministrazioni che destinino risorse agli investimenti. Infine il Pd mira a reintegrare le risorse per la scuola. L'Unione europea - Dall'Unione europea arrivano invece segnali positivi sulla manovra. Il commissario agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, a Lussemburgo per la riunione dell’Ecofin, promuove le misure varate da Roma e Parigi per rimettere in ordine i conti pubblici: "La Francia e l'Italia hanno preso decisioni importanti. Torneremo presto sulle manovre per valutare la reale efficacia delle misure prese". Le parole del commissario arrivano all’indomani di quelle pronunciate dal premier lussemburghese e presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, secondo cui i provvedimenti adottati dal governo e illustrate all’Eurogruppo dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, sono state "accolte con favore". La manovra deve restare così: va bene la discussione in Parlamento, ma deve restare a saldi e soldi invariati Federalismo fiscale e lotta all'evasione - Per il titolare di via XX settembre il federalismo fiscale, cui punta il governo, "è l’unico modo per mettere sotto controllo la spesa pubblica. Siamo gli unici in Europa ad avere dei governi locali irresponsabili sulla spesa pubblica. Sommando la manovra sui conti, la riforma delle pensioni, un modello diverso di lavoro, il federalismo fiscale, abbiamo messo insieme uno strumento di grande peso ed efficacia". Inoltre la lotta all'evasione porterà a "risultati straordinari, molto superiori alle attese. Sul 2011 ci aspettiamo entrate pari a 1,3 miliardi e a regime il risultato è stimato in 6,6 miliardi. Ma abbiamo ragione di credere che la cifra è sottostimata e che il risultato sarà molto migliore". In conclusione la manovra "deve restare così: va bene la discussione in Parlamento, ma deve restare a saldi e soldi invariati".