"Il lettino solare fa male come le sigarette"
Se il sole fa male alla pelle, i lettini solari possono uccidere. E’ anche per colpa della moda dilagante dell’abbronzatura a buon mercato che l’incidenza del melanoma, tumore della pelle che raramente lascia scampo, è cresciuta a un ritmo superiore a qualsiasi tumore ad eccezione del cancro al polmone nelle donne, con un aumento di dieci volte in 50 anni e una crescita annua del 6 per cento. E’ l'allarme degli oncologi dell’Aiom, l’associazione italiana di oncologia medica, che partecipa all’Asco di Chicago, il più importante appuntamento annuale di oncologia. "Ogni anno nel mondo - segnala il presidente Aiom Carmelo Iacono - si ammalano 132.000 persone di melanoma, e l’età media è drasticamente scesa: fino a 20 anni fa il melanoma veniva a 50-60 anni, oggi a 25-35 anni". Soprattutto per i giovani, dunque, l’appello degli oncologi è netto: "I lettini solari sono da bandire come il fumo di sigaretta. In linea di massima vanno evitati, e comunque utilizzati con molta parsimonia e senza esagerare. Se proprio si vuole, bisogna usarli con cautela e molto di rado, perchè è come stare sotto i raggi del sole per giorni in un lasso di tempo concentrato in poche decine di minuti". Non a caso, ricorda Iacono, "un recente studio dimostra che l’uso del lettino solare aumenta del 75 per cento il rischio di melanoma sotto i 30 anni". Le istituzioni, ribadiscono gli oncologi, "dovrebbero intervenire con campagne informative, ma anche con una regolamentazione del settore dell’abbronzatura artificale, e perchè no con un divieto per i minorenni, che sono più a rischio di abusare del lettino". Ma il boom del melanoma tra I giovani, va da sè, non dipende solo dal lettino solare: "Colpa di una cultura del sole per fortuna superata", spiega Iacono. "Trent'anni fa si stava solo attenti a non far scottare i bambini, ma alla fine si passavano molte ore in spiaggia in piena libertà. I 35enni di oggi sono i bambini di ieri, che stavano al sole troppo e non lo sapevano, e lo scotto lo pagano oggi".