Fini: "La Costituzione è sotto stress"

Eleonora Crisafulli

"Non c’è una dittatura che minaccia la nostra libertà, ma ci sono altre insidie". A sostenerlo è il presidente della Camera, Gianfranco Fini, intervenuto oggi alla cerimonia "Lezioni di costituzione" nell’aula di Montecitorio. Per l'ex di An, "la nostra Costituzione è sotto stress perché viviamo un periodo turbolento, ma rimane senz'altro il nostro centro di gravità permanente perché guida la nostra società con valori resi concreti giorno per giorno". E' tra gli articoli della Carta che i giovani devono cercare "gli antidoti culturali per combattere quelle insidie". Rivolgendosi agli studenti, quindi, Fini ha citato Carlo Jemolo quando "ammoniva che la libertà come tutti i valori non basta averla conquistata una volta ma bisogna conquistarla ogni giorno perché nessun bene è suscettibile di conquista definitiva. Ogni generazione deve dare la sua prova". La Costituzione non è un testo sacro o un totem polveroso e intoccabile ma un codice aperto di convivenza civile che tutti dobbiamo conoscere e tutti migliorare Un codice migliorabile - D'altra parte, il presidente della Camera ha spiegato che la Carta non è un testo intoccabile ma un codice aperto e migliorabile: "La Costituzione sia davvero come la grammatica per una lingua, una lingua viva, parlata". Dagli elaborati messi a punto dagli studenti "esce una visione rafforzata della Carta. Anche ai vostri occhi non è un testo sacro o un totem polveroso e intoccabile ma un codice aperto di convivenza civile che tutti dobbiamo conoscere e tutti migliorare e questo era anche l’orientamento di chi la scrisse". Pietra miliare - La Costituzione, ha aggiunto Fini, "seppure modificata, è ancora pietra miliare. È stata scritta tanti anni fa ma è attuale". Come i classici secondo Italo Calvino. "Calvino diceva sui grandi classici che non finiscono mai di dire quello che devono dire e la Costituzione per certi aspetti può essere pienamente assimilata ai classici". La terza carica dello Stato ha difeso il progetto "Lezioni di Costituzione, dalle aule parlamentari alle aule di scuola", rispondendo alle critiche di chi lo ha definito un catechismo laico o un indottrinamento ideologico". Queste lezioni, ha spiegato Fini, servono per "fornire le capacità critiche, per insegnare ai più giovani i valori in assenza dei quali il vivere civile è più complesso". E ancora: "Insegnare la Costituzione a scuola non è, come qualcuno tenta di sostenere, catechismo, ma un richiamo ai valori fondamentali della convivenza civile. Questo aiuta i giovani a credere in se stessi e a non avere paura del futuro". Con lo scopo di avvicinare le istituzioni ai giovani, nelle scuole di tutta Italia sono state scritte tesi sul valore della Costituzione e le migliori vengono premiate stamane da Gianfranco Fini insieme al presidente del Senato Renato Schifani.