Veltroni come la scuola

Silvia Tironi

 Dopo la scuola, anche lui scende in piazza. A Roma. Come numero uno dell'opposizioni Walter Veltroni sarà alla testa di una "grande manifestazione di opposizione serena. Siamo una grande forza che unisce il Paese che non lo vuole dividere, che fa un'opposizione molto forte e netta ma sempre con l'obiettivo di essere d'aiuto al Paese". Il segretario del Pd alza lavoce. e scende nelle strade. "Per protestare ma anche per proporre", dice: "Noi domani in piazza  vogliamo parlare all'Italia. Per questo faremo intervenire un agente di polizia, una insegnante precaria, due imprenditori di una piccola e una media impresa, un'operaia, un ragazzo immigrato che viene da Casal di Principe. Ecco avremo delle testimonianze della società italiana che racconteranno il proprio disagio e le difficoltà di tutti i giorni. In piazza vorrei vedere tanti cittadini, tante famiglie, i moderati che sono stanchi di vedersi presi in giro dalle promesse che non vengono realizzate, come la riduzione delle tasse, annunciata in tutti i modi e mai praticata. Mi piacerebbe ci fossero gli insegnanti, gli studenti, quelli che vorrebbero cambiare la scuola e l'università. Persone che non sono conservatori, che non vorrebbero lasciare tutto com'è. Invece ci troviamo a discutere del grembiule, mentre i problemi della scuola e dell'università sono altri".  Ma Veltroni non è ancora sceso in piazza e già attacca il presidente del Consiglio: "È inutile replicare alle affermazioni di Silvio Berlusconi sulla scuola, perchè poi il premier le smentisce", attacca. Ma il cavaliere non si scompone: "Non rispondo neppure, Non è il caso, ci ho fatto l'abitudine, ho la pelle dura e spessa, sono abituato a ricevere insulti e calunnie. Metto tutto in un unico fascio".