Il Cav: è una manovra voluta dall'Europa

Michela Ravalico

Un atto di responsabilità agli statali, per rimettere in carreggiata l'Italia. Come ha chiesto l'Europa, di cui siamo fondatori e che dobbiamo difendere dagli attacchi degli speculatori. E' questa, in sintesi, la fotografia della manovra da 24 miliardi approvata dal consiglio dei ministri e illustrata ieri in una conferenza stampa congiunta dal premier Silvio Berlusconi e il ministro dell'Economia Giulio Tremonti. "Una manovra voluta dall'Europa", ha spiegato il premier per giustificare la durezza delle misure. "Del tutto simile a quelle fatte da tutti i Paesi europei, che serve a difendere l'euro. E solo difendendo la nostra moneta e il sistema della Ue, di cui siamo fondatori, possiamo difendere i risparmi delle famiglie, i salari e il tenore di vita degli italiani in futuro". Sacrificio agli statali - Il Cavaliere fa un discorso di responsabilità per i dipendenti pubblici. "Il maggiore sacrificio lo chiediamo a loro, ma con ragione. In dieci anni gli stipendi degli statali sono aumentati del 42,5%, nel privato l'aumento è stato solo del 24,8 per cento. Tra l'altro, i dipendenti pubblici non rischiano il posto di lavoro e neppure la chiusura dell'attività per cui lavorano". Insomma, è giusto che contribuiscano al risanamento dei conti. Il premier, però, rassicura: il sistema sanitario non viene toccato e neppure ci sono aumenti delle tasse. Da una parte, insomma, il governo toglie ma dall'altra lascia la situazione invariata. Il motto di Tremonti, invece, è primum vivere. "Questo ci chiede l'Europa e noi non possiamo che adeguarci". Il ministro dell'economia, prima di entrare nei dettagli del testo, ci tiene a gettare acqua sul fuoco delle polemiche che relegavano il presidente del Consiglio ad un ruolo di secondo piano nell'elaborazione della manovra. "Una simile manovra la fa il primo ministro, e nessun altro". E infatti, in chiusura di conferenza stampa, lo stesso Cavaliere ha colto l'occasione per ribadire che questa manovra la sente sua. "La sinistra sperava che fossimo costretti ad aumentare la pressione fiscale, invece così non è stato. Chiediamo solo sacrifici per una classe premiata di più". La manovra spiegata da Tremonti E' un testo di 54 articoli, composto di tre capi e diviso in due parti. Una parte si occupa della stabilità finanziaria; l'altra della competitività economica.  Per quanto rigurda la competitività economica, Tremonti ha citato tre misure a suo dire rivoluzionarie: il contratto di produttività, un contratto collettivo che collega gli aumenti dei salari all'incremento della produttività delle imprese. Sul fronte federalismo, una misura nuova è  quella della fiscalità di vantaggio per il Mezzogiorno, che prevede zero Irap per i nuovi insediamenti produttivi nel Sud. Inoltre, la manovra, prevede l'incentivazione alla creazione di reti di imprese, che ha l'obiettivo di offrire una maggiore bancabilità e maggiori possibilità di andare all'estero per le piccole aziende. Infine, Tremonti, ha citato la creazione di uno sportello unico per l'avvio di nuove attività economiche. Una funzione che sarà rivestita da un responsabile di governo (per esempio il prefetto) e servirà a snellire i percorsi burocratici. Sul fronte della stabilità finanziaria, Tremonti cita i due pilastri su cui si basa la manovra: contrasto all'evasione fiscale e tagli agli sprechi. Prima il ministro ha voluto affrontare il tema del taglio agli sprechi. "Tra le misure previste c'è l'eliminazione di 27 enti e i tagli consistenti a Regioni, Comuni e Province, per complessivi 4,5 miliardi". Poi si è soffermato soprattutto sui tagli alle Regioni, spiegando che uno dei motivi della richiesta di austerità deriva dall'abuso nelle concessioni di pensioni di invalidità. "In Italia siamo arrivati a contare 2,7 milioni di invalidi. Ogni anno si spendono 16 miliardi di euro, pari a un punto di Pil, per queste pensioni. Pensiamo che sia tempo di uan stretta e devono essere proprio le Regioni a provvedere a questa stretta".