Pyongyang minaccia di chiudere la frontiera
Continuano le tensioni tra le due Coree. Dopo la minaccia di ieri di Pyongyang, per via dello sconfinamento nelle acque della marina sudcoreana, oggi la Corea del Nord lanciato una nuova intimidazione: vuole chiudere l’accesso a un complesso industriale situato alla frontiera con la Corea del Sud se Seoul riprenderà la diffusione della sua propaganda. A darne notizia è l’agenzia ufficiale nordcoreana KCNA. L'avvertimento. L'esercito nordcoreano impedirà al personale e ai mezzi sudcoreani di accedere al complesso di Kaesong, finanziato dal sud e situato appena a nord della frontiera, in caso di ripresa della propaganda che, secondo Pyongyang, ha raggiunto il suo culmine con l’accusa alla Corea del Nord di avere affondato con un siluro la corvetta Cheonan. La Corea del Nord ha deciso ieri di rompere tutte le sue relazioni e le comunicazioni con la Corea del Sud e di abrogare un accordo di non aggressione per protestare contro le accuse mosse da Seoul che Pyongyang qualifica come una dichiarazione di guerra. La reazione di Seoul. Ma la Corea del Sud ha annunciato che intende riprendere la diffusione della propaganda contro il Nord, interrotta da sei anni, nel quadro di un insieme di sanzioni prese in risposta al naufragio avvanuto lo scorso 26 marzo della sua corvetta. Il sostegno di Usa e Giappone. Il segretario americano alla Difesa Robert Gates e il suo omologo giapponese Toshimi Kitazawa si sono impegnati ieri a «sostenere congiuntamente» la Corea del Sud, che ha accusato la Corea del Nord di avere affondato la sua corvetta Cheonan con un siluro lanciato da un sottomarino: a darne la conferma è stato un portavoce del Pentagono. I due responsabili «hanno promesso un sostegno unificato alla Repubblica di Corea» in occasione di un loro incontro a Washington, ha affermato il portavoce del dipartimento alla Difesa, Geoff Morrell. Gates e Kitazawa prevedono di incontrare il loro omologo sudcoreano a Singapore il prossimo mese di giugno. La reazione del segretario di stato americano. Hillary Clinton è arrivata a Seoul, ultima tappa del suo viaggio in Estremo Oriente. La Clinton ha chiesto oggi alla Corea del Nord di mettere fine alle sue provocazioni e minacce. Da Seoul, dove si trova in visita, il capo della diplomazia di Washington ha sottolineato che la comunità internazionale ha il dovere di rispondere a Pyongyang. Dopo un incontro con la leadership sudcoreana, Hillary Clinton ha definito l’attacco alla corvetta di Seoul una inaccettabile provocazione del Nord: «la comunità internazionale ha una responsabilità e il dovere di rispondere», ha commentato il segretario di Stato Usa.