Via libera alla manovra. Cgil: sciopero generale
Via libera alla manovra economica. Non sarà una punizione, ma un provvedimento che ci chiede l'Europa. Lo Stato deve costare meno. Sarebbe stato questo - secondo quanto riferiscono fonti di governo - il ragionamento del premier Silvio Berlusconi durante il consiglio dei ministri, che ha approvato la misura da 24 miliardi di euro. Come sostenuto dal sottosegretario Gianni Letta nei giorni scorsi, saranno tempi duri, fatti di rinunce e sacrifici, che però non si potevano evitare. Anche il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ribadisce: "La manovra è necessaria". Ma poi avverte: "Più sarà ponderata ed equa socialmente e più potrà essere condivisa politicamente". Tagli, limitazioni e abolizioni. Tutto deciso quindi per i prossimi due anni. O quasi. Alcune misure, infatti, sono ancora in attesa di un ulteriore approfondimento. Tra queste, la soglia della tracciabilità dei pagamenti, i tagli agli stipendi dei manager pubblici, e il turn over per la scuola e le forze dell’ordine. Il presidente del Consiglio e il ministro Giulio Tremonti, illustreranno i contenuti del provvedimento in una conferenza stampa prevista per oggi. Intanto il titolare dell’Economia, da Parigi, intervenendo al forum dell'Ocse, si è mostrato fiducioso sull'approvazione europea della manovra: "I numeri andranno bene a Bruxelles". Poi sulla crisi ha aggiunto: ''Siamo a un tornante della Storia, non siamo in una congiuntura economica. L'intensità dei fenomeni che vediamo è storica e sta modificando la predisposizione dell'esistenza, dell'economia e della politica''. Tremonti ha spiegato che "i grandi cicli dell'economia sono sempre stati legati alla tecnologia, dalla macchina a vapore al motore a scoppio, dai computer all'intelligenza artificiale". Ma i progressi non bastano se non mancano regole. La crisi ha "ha mostrato uno scollamento tra il mercato e le regole: il primo è diventato globale, mentre le seconde sono rimaste locali. E questo è stato fonte di grossi problemi". All'indomani dell'approvazione in Cdm anche il presidente della Camera, Gianfranco Fini, esprime giudizi sulle misure che verranno prese per affrontare la crisi e sulla particolare congiuntura economica. Lo fa nel suo intervento di apertura alla presentazione del Rapporto annuale dell’Istat a Montecitorio: "La nostra prima preoccupazione deve essere quella di non ripetere l’errore di interventi congiunturali della riduzione della spesa e di non riproporre politiche di sostegno pubblico della crescita economica, che, in passato, si sono rivelate, lungi dal garantire una ripresa della produzione e della competitività, un fattore distorsivo della nostra economia". Da Bruxelles il presidente della Commissione Ue, Josè Manuel Barroso, valuta positivamente gli sforzi che sta facendo l’Italia per risanare i conti pubblici. A margine di una breve conferenza stampa con il premier belga Yves Leterme, Barroso ha dichiarato che l'azione del governo italiano "va nella giusta direzione", ma per "un’analisi dettagliata" della manovra bisognerà aspettare: "Non ho ancora visto i dettagli, ma venerdì scorso il primo ministro Silvio Berlusconi mi ha informato sulle sue intenzioni e posso dire che le misure adottate vanno nella direzione giusta". Plauso anche dalle agenzie di rating, "una manovra che mette l'Italia sulla strada giusta per il risanamento dei conti pubblici". Non ci sta, invece, Guglielmo Epifani. Il leader della Cgil minaccia lo sciopero generale. Intanto, prima di decidere la data per il blocco del Paese, gli iscritti alla Cgil scenderanno in piazza contro la manovra economica del Governo sabato 12 giugno a Roma. Una manifestazione con tutto il mondo del lavoro pubblico. Mentre al comitato direttivo che si terrà il 7, l’8 e il 9 giugno si proporrà uno sciopero generale da tenere entro fine mese. Ecco le misure della manovra Tra le novità, spunta la possibilità per il Comune di Roma di introdurre una tassa di 10 euro sui turisti che alloggiano negli alberghi della capitale e un balzello di 1 euro sui diritti d’imbarco dei passeggeri. Arriva, inoltre, la soppressione delle Province con meno di 220mila abitanti. E un contributo di solidarietà del 10% sulle pensioni d’oro. Salta la soppressione dell’Ice e delle norme sulla Protezione Civile, mentre sui tagli per i deputati e i senatori saranno le Camere a decidere le modalità. Tra gli interventi più importanti, il congelamento degli stipendi dei dipendenti pubblici che scatterebbe già da quest’anno fino al 2013, i tagli agli stipendi dei politici, dei dirigenti pubblici e ai trasferimenti degli enti locali, le modifiche sulle finestre di pensionamento e l’allungamento dell’uscita dal lavoro per le donne del pubblico impiego, la sanatoria sulle case-fantasma, la stretta sul contante e sui fondi immobiliari, i pedaggi su alcune autostrade e sul grande raccordo anulare di Roma. Dal corposo pacchetto anti evasione, inoltre, si punta a reperire 6-7 miliardi per il primo anno. L'impianto della manovra, in nome dei sacrifici in tutta Europa, ha ricevuto l'appoggio di Confindustria, Cisl, Uil e le associazioni di artigiani e commercianti. Critiche invece dalle Regioni, che protestano per i tagli alle risorse, e dalla Cgil, secondo cui a pagare saranno soltanto i lavoratori.