Le autostrade in Polonia saranno made in China
Ci hanno bagnato il naso nel campo dell’abbigliamento, poi hanno insediato con fortuna i loro ristoranti e tanti altri esercizi commerciali (parrucchieri, edilizia). Ora, però, il colosso cinese ha fatto davvero bingo. Per la prima volta nella storia dell’UE, infatti, il Paese degli occhi a mandorla entra trionfalmente nel redditizio mercato dell’asfalto europeo aggiudicandosi un appalto per ampliare l’autostrada polacca che collega Varsavia a Lodz. A rivelarlo oggi è il quotidiano tedesco “Bild”, parte in causa in quanto la Covec, controllata al 100% dalle ferrovie di Pechino, avrebbe battuto la concorrenza degli imprenditori tedeschi offrendo, udite udite, un ribasso d’asta superiore del 40% rispetto alle migliori offerte giunte alla UE. E, ovviamente, si accende la polemica in Germania, con quel caro e vecchio protezionismo che torna a far capolino. In una durissima lettera inviata al ministro dei Trasporti tedesco, Peter Ramsauer (Csu), a quello dell’Economia, Rainer Bruederle (Fdp) e degli Esteri, Guido Westerwelle (Fdp) l’associazione delle imprese edili tedesche (Zdb) parla di "scandalo" ed aggiunge che è "intollerabile assegnare ad aziende cinesi progetti di infrastrutture finanziati con i soldi dell’Ue", poiché "con prezzi da dumping le aziende cinesi rendono impossibile una sana competizione ed escludono le imprese europee". Infatti le regole del gioco per la Covec saranno quelli dell’economia cinese. Per ultimare l’allargamento dell’autostrada entro il 2012 (anno degli Europei di calcio), i tecnici e i lavoratori impiegati verranno fatti arrivare dalla Cina e saranno pagati con salari cinesi, con l’ulteriore vantaggio per la Covec di non dover far ricorso a crediti bancari europei, più cari di quelli cinesi. E intanto la UE paga, con i lavoratori nostrani che stanno a guardare.