E' l'ora del sacrificio
E' tempo di rinunce. "Sacrifici molto pesanti, molto duri che siamo costretti a prendere, spero in maniera provvisoria, con una temporaneità anche già definita, per salvare il nostro Paese dal rischio Grecia. Capiamolo così e ci capiamo tutti". Ad annunciarlo, in vista della manovra, è il sottosegretario alla Presidenza, Gianni Letta. Gli fa eco il presidente Giorgio Napolitano, "i sacrifici siano equamente distribuiti - ha dichiarato il presidente - tutti prendano decisioni responsabili". Napolitano ha aggiunto "bisogna mettere nel conto anche le proteste, che fanno parte della democrazia. Quel che è importante è che le decisioni siano prese responsabilmente dalla maggioranza ed io spero siano condivise dalle forze di opposizione in Parlamento, nel comune interesse". Richiamo agli enti locali - Invita a stringere i denti anche il ministro dell'Economia Tremonti, che, durante un incontro a Palazzo Chigi con gli Enti Locali e le Regioni spiega: "Questa non è una finanziaria qualsiasi. Dobbiamo gestirla tutti insieme. Non è una classica legge finanziaria, è una discontinuità intensa di sistema che tutti dobbiamo comprendere". Il titolare di via XX Settembre ha richiamato al "senso di responsabilità" e alla "condivisione" delle misure, perché la modifica del Patto di Stabilità europeo in senso più rigido potrebbe portare ad un taglio dei fondi che arrivano da Bruxelles. I paesi in deficit eccessivo non riceveranno più i contributi europei quindi bisogna vigilare e prestare attenzione. Pena la chiusura dei rubinetti da parte dell'Unione europea. Pagheranno i lavoratori - Al termine dell'incontro tra governo e parti sociali arriva invece il duro giudizio del segretario generale della Cgil. Per Guglielmo Epifani, la manovra è iniqua perché chiede sacrifici solo ai lavoratori, a quelli pubblici più degli altri ma anche a quelli privati. "Per la Cgil non è in discussione che serva una misura correttiva, come stanno facendo altri Paesi". Il provvedimento "è molto complesso e ci sono parti che possono essere apprezzate, come la lotta all’evasione fiscale", ma in generale "è una manovra che va cambiata in Parlamento". Epifani ha tenuto la conferenza stampa da solo, contrariamente alla tradizione che vedeva i leader di Cgil, Cisl e Uil scendere insieme in sala stampa per esprimere la valutazione sui provvedimenti del governo. Ecco le misure della manovra Stop al condono edilizio, resta l'operazione sugli immobili fantasma, si rafforzano le misure anti-evasione. La manovra correttiva da 24 miliardi per il prossimo biennio in via d'approvazione non prevede, come sembrava nei giorni scorsi, un condono edilizio. Lo ha confermato il portavoce della presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti. "La manovra sarà di 24 miliardi. Ieri sono stato dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti. È stata una giornata di lavoro intenso. Non ci sarà nessun condono edilizio, casomai si tratta di mettere a catasto quelle due milioni di unità immobiliari", ha detto il sottosegretario intervenuto questa mattina a La telefonata di Maurizio Belpietro in onda su Canale 5. Rimane, invece, la misura proposta da Calderoli di tagliare lo stipendio a ministri e parlamentari. Secondo quanto riferiscono alcuni addetti ai lavori, la manovra prevede un taglio del 10% agli stipendi di ministri e parlamentari che eccedono la quota di 80 mila euro l'anno. Un'altra delle misure della manovra prevede che fino al 2013 gli stipendi degli statali e dei dirigenti rimangano fermi al livello del 2009. Sul fronte pensioni, nonostante le promesse del premier Silvio Berlusconi, qualche ritocchino ci sarà. Chi, nel 2011, avrà maturato i requisiti per la pensione di vecchiaia (65 anni per gli uomini e 60 anni per le donne) , dovrà aspettare 6 mesi in più per conquistare il meritato riposto. Per accedere al trattamento di pensionamento, infatti, la manovra pare che preveda uno slittamento di 6 mesi rispetto alla data in cui hanno maturato i requisiti. Nell'ambito delle misure per ridurre l'evasione fiscale, la manovra prevede di riabbassare il tetto alla tracciabilità contante a 5.000 euro dagli attuali 12.500. Ai Comuni, invece, sarà riconosciuta una quota pari al 33% delle maggiori somme relative ai tributi statali riscosse a titolo definitivo. Arriva nella manovra una "razionalizzazione catastale" per cui sarà possibile regolarizzare eventuali cambiamenti catastali ma solo se dichiarati entro il 31 dicembre di quest'anno. Decorsa tale data, incapperanno in una sanzione che varrebbe 1/3 del valore catastale. Tagli ai partiti - Con il provvedimento, che il ministro dell’Economia ha illustrato alla Consulta economica del Pdl, vengono inoltre ridotti i rimborsi a favore dei partiti politici, dimezzato il contributo di un euro quale moltiplicatore per il numero dei cittadini della Repubblica iscritti nelle liste elettorali per le elezioni della Camera e soppresse le quote annuali dei rimborsi in caso di scioglimento anticipato del Parlamento.