Intercettazioni, a un passo dal divieto
Si inaspriscono le condanne per editori e giornalisti che pubblicheranno le tanto discusse intercettazioni. A stabilirlo è la Commissione Giustizia della Camera che ha approvato le norme del ddl che prevedono il pagamento di una somma che potrà arrivare ai 464mila euro per gli editori e l'arresto fino a due mesi e il pagamento di un'ammenda dai 2.000 ai 10.000 euro per i giornalisti che pubblicheranno gli atti. Se invece ad essere rese note saranno le intercettazioni, l'ammenda aumenterà dai 4.000 ai 20.000 euro. In più, per il giornalista, si prevede la sospensione temporanea dalla professione. La stessa condanna è prevista per chi compie riprese e registrazioni fraudolente. Tuttavia si farà eccezione per chi compirà questo tipo di registrazioni per motivi legati alla sicurezza dello Stato; se si tratta di un giornalista professionista nell'esercizio del diritto di cronaca; se le riprese sono realizzate nell'ambito di una controversia giudiziaria o amministrativa. Seduta rimandata a lunedì - La Commissione Giustizia è ormai alle ultime battute, ma l'esame e le votazioni degli emendamenti si prolungheranno fino a lunedì. Il presidente Filippo Berselli (Pdl), parlando con i giornalisti prima dell'inizio dei lavori, aveva ricordato che «mancano pochi emendamenti», circa una cinquantina, «ma se l'ostruzionismo delle opposizioni continua, potrebbe anche non bastare un'ora per ogni singolo emendamento». E, infatti, dopo aver parlato con il presidente del Senato, Renato Schifani, si è deciso che «la seduta notturna di questa sera della Commissione giustizia sarà sconvocata. Siccome sarebbe potuta durare non più di due ore, visto che domani c'è la riunione congiunta con la prima Commissione sul ddl anticorruzione, abbiamo deciso di convocare la notturna direttamente lunedì prossimo». Infine Berselli ha elogiato i senatori della maggioranza, «dei veri soldati» che hanno resistito «per due notturne consecutive e dunque non posso sottoporli ad un ennesimo tour de force solo per due ore e solo per fare pochissimi emendamenti, visto l'ostruzionismo dell'opposizione. Pertanto è meglio andare avanti ad oltranza lunedì sera».