Giallo sulla morte del poeta Edoardo Sanguineti
E' giallo sulla morte del poeta e intellettuale Edoardo Sanguineti, deceduto questa mattina all'ospedale Villa Scassi di Sampierdarena, a Genova. Il pm Patrizia Petruzziello ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti in seguito alla morte, avvenuta in sala operatoria. Sanguineti era stato ricoverato per un aneurisma ed è stato sottoposto ad un intervento chirurgico. L'operazione, inizialmente condotta senza complicazioni, è improvvisamente precipitata, con un blocco cardiaco che ha determinato la morte del paziente. Il sostituto procuratore Petruzziello ha fatto sequestrare la cartella clinica di Sanguineti ed è intenzionata a sottoporre la salma dell'intellettuale genovese ad autopsia. Lutto nel mondo della cultura- E' morto stamattina all’età di 79 anni Edoardo Sanguineti, poeta e scrittore. Esponente di punta della neoavanguardie e del "Gruppo '63", Sanguineti era docente di letteratura italiana all'Università di Genova. Sanguineti era un appassionato di politica e fu anche candidato alle primarie per l’elezione del sindaco di Genova, dopo essere diventato presidente onorario dell’associazione politica Unione a Sinistra. Era sostenuto da: Partito dei Comunisti Italiani, Partito della Rifondazione Comunista e Unione a Sinistra e ottenne il 14% dei voti. Le primarie, poi, furono vinte da Marta Vincenzi, candidata de L’Ulivo (60%). Secondo arrivò Stefano Zara. Celebre la "provocazione" di Sanguineti: "Bisogna restaurare l'odio di classe". La vignetta di Forattini - Quando era candidato sindaco a Genova, nel 2007, Sanguineti non risparmiò critiche agli avversari, ma difese senza esitazione il vignettista Giorgio Forattini, che sulla prima pagina de Il Giornale lo aveva disegnato su una piazza Tienanmen colma di teschi e con una falce insanguinata in mano. Il poeta aveva appena ricevuto una montagna di critiche per una frase pronunciata in tv: “Quelli erano veramente dei ragazzi poveretti, sedotti da mitologie occidentali, un poco come quelli che esultarono quando cadde il muro; insomma, ragazzi che volevano la Coca-Cola”. Il giorno della vignetta spiegò: “Difendo Forattini perché la libertà di espressione è l'essenza della democrazia. Ricordo quando Forattini fece la famosa vignetta su Berlinguer e io lo difesi in un articolo sull'Unità perché ritenevo fondamentale difendere la libertà di espressione. Forattini fa vignette ed è libero di farle come vuole”. Poi, su Tienanmen, precisò: “La mia condanna dei fatti di Tienanmen è sempre stata ferma. Ho condannato i fatti di Tienanmen nei giorni successivi alla tragedia e non ho mutato opinione da allora. Ogni speculazione su una frase, che non rifiutava, come amo fare talvolta, e come è lecito fare, anche un certo gusto del paradosso, ricade su chi usa lavorare di ritaglio per denigrare calunniosamente gli avversari”. L'odio di classe - Durante quella campagna elettorale Sanguineti lanciò un provocatorio richiamo alla sinistra invitando a "restaurare l’odio di classe perché i potenti odiano i proletari e l’odio deve essere ricambiato. Oggi la merce uomo, il suo lavoro, è la più svenduta e chi dovrebbe averne coscienza, ossia la classe proletaria, non lo ha, inibita da una cultura dominata dalla tv". L'ultimo saluto - Intellettuali e politici piangono la scomparsa di Sanguineti. Anche il Carnevale di Viareggio ricorda il poeta, cui si era infatti ispirato il carrista Alessandro Avanzini per la realizzazione di "Alfabeto Apocalittico", che ha sfilato nel 2010. Lo stesso Sanguineti, lo scorso febbraio, aveva deciso di assistere ad un corso mascherato proprio per ammirare il "suo" carro. "Con Sanguineti - scrive in una nota il presidente della Fondazione Carnevale, Giovanni Maglione - se ne va uno dei massimi esponenti della poesia e letteratura italiana del Novecento che con la sua opera aveva ispirato una delle costruzioni più eclettiche del Carnevale 2010 e che abbiamo avuto l’onore di avere ospite. La notizia della sua scomparsa ci rattrista enormemente". La casa editrice Feltrinelli saluta lo scrittore genovese "ostinata e intelligente coscienza critica del nostro tempo, artificiere del linguaggio e formidabile poeta della provocazione e del gioco. Uno speciale".