Cent'anni di Nazionale: Mazzola, Rossi e Rivera si fanno la squadra del secolo
Oggi la Nazionale compie un secolo, la prima partita fu il 15 maggio del 1910, Italia-Francia 6-2. Quattro i titoli mondiali, uno solo Europeo, con Sandro Mazzola. “Fu una grande impresa anche se giocavamo in casa, nel 1968 – racconta l’ex bandiera dell’Inter -, furono necessarie due finali”. Mazzola giocò anche la semifinale storica di Messico ’70, 4-3 alla Germania. “E ho commentato gli ultimi due Mondiali vinti, l’82 per Telemontecarlo, nel 2006 alla Rai”. Questa è la nazionale del secolo per Mazzola: Zoff; Gentile, Facchetti; Tardelli, Maldini, Scirea; Domenghini, Pirlo, Meazza, Ferrari, Riva. A disposizione: Buffon, Burgnich, Rivera, Conti, Baggio, P. Rossi, Piola. “L’Italia ha perso due finali mondiali, nel ’70, con me in campo, e nel ’94 ai rigori. All’Europeo abbiamo perduto nel 2000, con il golden gol, peccato avere raccolto così poco, ai campionati d’Europa, mentre la Germania si è aggiudicata tre titoli, compreso Italia ‘80”. Per Gianni Rivera sono sei i calciatori più importanti della storia azzurra: “Zoff e Riva, Paolo Rossi e Paolo Maldini, Baresi e Scirea”. Gli azzurri hanno vinto l’ultimo mondiale ai rigori, nel ’94 la sconfitta dal dischetto con il Brasile. Quattro anni fa sono diventati eroi, mentre Sacchi e i suoi non ebbero la gloria meritata. “E’ tipico della nostra società – conferma Paolo Rossi – esagerare i successi, anche ai rigori, e denigrare le sconfitte, anche immeritate. Noi dell’82 siamo diventati leggenda perché vincemmo tutte le partite, dalla seconda fase”. Maldini e Del Piero hanno partecipato a sette grandi manifestazioni, Baggio solo a tre Mondiali, eppure è stato molto più grande rispetto a Pinturicchio, fra i principali responsabili dell’eliminazione a Francia ’98 e della finale persa in Belgio nel 2000. “Del Piero è un grande campione – concordano Mazzola, Rossi e Rivera -, all’Italia però ha dato di più Roberto Baggio, che è stato molto più discusso, anche dagli allenatori di club. Maldini chiuse con la nazionale a 34 anni, dopo la delusione di Corea 2002, gli resta il rammarico di non avere vinto niente, in Nazionale, diversamente avrebbe avuto ogni record”. Vanni Zagnoli