Caso Claps: la ragazza è morta dissanguata
Soltanto tra un paio di giorni si potranno conoscere maggiori dettagli sugli esiti dell’esame autoptico eseguito più di un mese fa sui resti di Elisa Claps. Questa mattina i legali della famiglia della studentessa 16enne di Potenza, scomparsa il 12 settembre 1993 e i cui resti sono stati trovati il 17 marzo scorso nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità del capoluogo lucano, hanno depositato istanza presso l’ufficio Gip del tribunale di Salerno per ottenere una copia della perizia effettuata dal medico legale Francesco Introna. La stessa istanza è stata depositata anche da uno dei legali dell’unico indagato per omicidio, Danilo Restivo, l'avvocato Pasquale Borea. In due giorni la perizia potrebbe essere messa a disposizione delle parti, dopo i 30 gironi di segreto imposti dal Gip. Nei giorni scorsi, però, Introna avrebbe incontrato i periti nominati dai Claps, i medici legali Luigi Mastrangelo e Marco Gallo: un confronto informale sugli esami compiuti nelle scorse settimane sui resti della ragazza che avrebbe dato ai periti una conferma su tesi sostenute da tempo. Elisa è stata uccisa con un’arma da punta e da taglio, non un coltello ma più verosimilmente un paio di forbici di grosse dimensioni. Analogia inquietante con il delitto di Heather Burnett, la donna inglese trovata cadavere nella sua abitazione il 12 novembre 2002, vicina di casa di Restivo, coinvolto in quel delitto, ma che sarebbe stato anche l’ultima persona a incontrare Elisa Claps. Dal confronto tra Introna e i periti di parte sarebbe emerso che la ragazza è morta per dissanguamento, con lesioni profonde ricevute alla coscia, al bacino, al torace e alla spalla.