Borse giù in tutta Europa
Mentre la Grecia fa la conta dei danni economici e materiali delle manifestazioni avvenute ieri ad Atene, Salonicco e Patrasso, le borse Europee aprono in calo, segno evidentemente che l'apprensione per il possibile contagio del Portogallo è ancora ben presente sui risparmiatori e gli operatori di mercato. A Londra l'indice Ftse 200 cede l’1,27% a 5.274,03 punti. A Milano il Ftse Mib perde l’1,31% a 20.084 punti, mentre Francoforte si salva con il Dax che arretra dello 0,27% a 5.943 punti e a Parigi il Cac 40 scende dell’1,39% a 3.585 punti. Madrid è in calo dell’1,08% e Lisbona dello 0,73%. E a pagarne le conseguenze è soprattutto la moneta unica Europea, scesa ai minimi storici da quattordici mesi a questa parte: lo scambio con il dollaro, infatti, si attesa attualmente a 1,28. Insomma quella della Grecia rischia di diventare un'emergenza che mette in discussione la stessa stabilità (e credibilità) della zona Euro. Intanto si torna a puntare il dito contro le speculazioni che starebbero affossando i mercati finanziari dei Paesi in difficoltà. Il presidente stabile del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, ha affermato a Bruxelles che le speculazioni dei mercati che stanno attaccando Spagna e Portogallo sono "totalmente irrazionali" e sono state "scatenate da voci del tutto infondate", mentre questa mattina a prendere la parola ai microfoni di Radio Anch'io è stato il ministro degli esteri Franco Frattini che ha confermato la stabilità del Portogallo e le differenze tra la situazione lusitana e quella ellenica. "Non temo affatto il rischio contagio per il Portogallo - ha affermato il ministro italiano -. A differenza della Grecia, infatti, il Portogallo ha reagito con prontezza al pericolo". Sta di fatto che oggi potrebbe anche arrivare il "downgrade" del rating di cinque governi locali portoghesi. Moody's ha infatti messo sotto osservazione il comune di Cascais, di Lisbona, di Sintra e delle regioni autonome delle Azzorre e di Madeira.