Perde Wall Street, Borse giù
Dopo l'apertura negativa di Piazza Affari e di tutte le principali Borse europeee, ora anche Wall Street fa registrare il segno meno. E porta giù anche l'Europa. A pesare sono i timori di una recessione economica, per alcuni esperti già in atto negli Stato Uniti. E se in mattinata a Milano il Mibtel aveva ceduto dello 0,87% mentre l'SP MIB dell'1,11%;Parigi -0,36%, Londra a -0,19, Francoforte a -1,07 Mosca a -1,81%,Dubai -5,90%, in serata si è registrato un peggioramento della Borsa di Milano che, seguendo Wall street e prosegue in pesante ribasso con il Dow a -3,70% e il Nasdaq a -3,06%. Mibtel -4,94%, SPMib -5,33%, Midex -3,47%, All Stars -2,98% Situazione non rosea nemmeno per i futures, in calo sugli indici della Borsa di New York, dove prevale la paura per gli effetti della recessione economica. La presidente della Fed di San Francisco, Janet Yellen, ha parlato chiaramente di recessione Usa, ipotizzando una crescita nulla nel terzo trimestre e negativa per l'ultimo scorcio dell'anno. Ieri Wall Street ha chiuso la seduta in ribasso, proprio per i timori dell'impatto della crisi economica sugli utili aziendali. Timori che potrebbero essere confermati oggi dalla nuova frenata dei consumi. Ancora in ribasso anche i tassi interbancari in euro. L'Euribor a tre mesi è sceso di 7 punti base al 5,17%, a una settimana è sceso al 4,10% dal 4,20% precedente. Giù il petrolio, che si attesta sotto la soglia dei 78 dollari al barile, e in Europa perdono quota i titoli del comparto. Ormai è ufficiale: la crisi finanziaria comporterà riflessi negativi sull'economia reale. Parola del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il quale si augura "che non ci sia una recessione, ma certo ci sarà qualche riflesso negativo sull'economia reale. Al momento opportuno cercheremo di intervenire con le decisioni più appropriate. Stiamo a vedere cosa succede. Il premier fa poi riferimento ai Paesi produttori di petrolio "che hanno molti fondi e stanno acquistando massicciamente sui nostri mercati". E lancia l'allarme: "Molte validissime imprese italiane", ha spiegato il Cavaliere, "hanno oggi una quotazione che non corrisponde assolutamente al loro giusto valore. E credo che rappresentino delle ottime occasioni per chi, disponendo di capitali, e penso a certi fondi sovrani, volesse proporre Opa ostili. È qualcosa che effettivamente può preoccupare. La Consob sta ora esaminando la vicenda. Il presidente Cardia sta verificando, anche con altri paesi, se ci possono essere vari accorgimenti per fermare questa possibilità. Io ho notizia che paesi produttori di petrolio, che hanno molti fondi, stanno acquistando massicciamente sui nostri mercati". Intanto tutti gli occhi sono puntati su Bruxelles dove prenderà il via alle 16 il Consiglio Europeo che riunisce i capi di Stato e di governo dei Ventisette. Al centro del vertice le misure per fronteggiare la crisi finanziaria internazionale. Tra le iniziative anche quella di varare la cellula di crisi finanziaria cui i governi faranno riferimento se necessario. "Per permettere una reazione rapida ed efficace in una situazione di crisi, il Consiglio Ue ha deciso infatti di creare un dispositivo di allerta, scambio di informazioni e valutazioni": così è scritto nel documento che dovrà essere adottato. Scopo della 'cellula anti-crisi' il buon coordinamento degli attori e l'indicazione di suggerimenti nei casi che rendono necessari una reazione comune. La cellula europea «potrà essere chiamata in qualsiasi momento da uno stato membro e assicurerà l'informazione immediata e confidenziale della presidenza europea in carica, del presidente della Bce (in collegamento con le altre banche centrali europee), del presidente della Commissione e del presidente dell'Eurogruppo.