Caos Grecia, il sì della Germania ridà fiato ai mercati
Un'azione risoluta e tempestiva con il coinvolgimento «del Fondo Monetario Internazionale e l'Unione Europea». E' questo che serve alla Grecia per superare la grave crisi economica che affligge il Paese, secondo il presidente degli Stati Uniti Barack Obama e il cancelliere tedesco Angela Merkel. In una lunga telefonata i due leader hanno ribadito l'importanza "di azione decise" da parte della Grecia e della comunità internazionale. Dopo un avvio negativo, a metà mattinata recuperano le Borse europee, alimentate dalla speranza di un accordo definitivo sul pacchetto di aiuti a favore della Grecia: Atene vola a +5,34%, Londra sale dello 0,56%, Milano dello 0,51%, Francoforte dello 0,34%, Parigi dello 0,67%, Madrid arriva a +2,08%, nonostante il declassamento di Standard And Poor's e Lisbona del 2,08%. Entro il 7 maggio la Germania dovrebbe dare il via libera agli aiuti alla Grecia, secondo quanto stabilito dall'incontro che si è svolto ieri a Berlino tra i leader tedeschi, il capo della Bce Trichet e il presidente dell'Fmi, Strauss Kahn. Il governo tedesco dovrebbe tirare fuori 8,4 miliardi di euro. E' la fetta più grossa del pacchetto da 45 miliardi previsto per il salvataggio di Atene. E comunque, non basteranno. Secondo i calcoli effettuati da alcuni deputati tedeschi e riferiti durante l'incontro, la Grecia avrà bisogno di una massa di denaro tra 120 e 150 miliardi di euro per risistemare i suoi conti. Le contromisure - In cambio la Grecia dovrà stringere la cinghia con riforme durissime per sistemare i conti pubblici. In occasione del negoziato in corso, Fmi e Europa averbbero chiesto ad Atene di tagliare il deficit pubblico di 10 punti percentuali in due anni e di effettuare tagli ai salari. L'Ue e l’Fmi stanno esaminando con le autorità greche anche una riduzione del deficit pubblico "di 10 punti in due anni, 2011 e 2012, che rappresentano un risparmio di 25 miliardi di euro . Si sta "esaminano anche una soppressione della tredicesima e della quattordicesima nel settore pubblico, sia per i dipendenti che per i pensionati" e un aumento dell’Iva di uno o due punti La settimana nera- Prima del via libera della Germania agli aiuti alla Grecia, le Borse hanno vissuto brutti momenti. Martedì sono andati in fumo 165 miliardi di euro sui mercati di tutto il mondo. E mercoledì non è andata molto meglio: l''unico indice che limita le perdite è quello inglese con l’Ftse 100 che chiude a -0,3% a 5586,61 punti. A Parigi il Cac 40 ha perso l'1,5% a 3787,00 punti mentre a Francoforte il Dax 30 scivola dell'1,22% a 6084,34 punti. Fa peggio Milano dove il Ftse Mib cala del 2,43% a 21.501,24 punti, tiene invece Atene che chiude in positivo a +0,94%. Malissimo la Spagna (-2,99%), dopo che l'agenzia di rating S&P ha deciso di tagliare il merito anche sul debito di Madrid. Il Portogallo, invece, ha chiuso in perdita dell'1,89%. Forte pressione anche per l'euro, ai suoi minimi storici da un anno a questa parte. La valuta unica del vecchio continente, infatti, cade a 1,3143 sul dollaro. (leggi il pezzo di Franco Bechis sul rischio fallimento dell'euro) Corre ai ripari anche l'Unione Europea - Mercoledì mattina il presidente Herman Van Rompuy ha annunciato a Tokyo l’intenzione di convocare un summit dei paesi della zona euro "intorno al 10 maggio" per discutere proprio della crisi greca. Nello specifico si sta pensando di stanziare per la Grecia altri 10 miliardi di euro, in quanto i previsti 45 miliardi potrebbero non bastare ad evitare che la crisi del debito di Atene finisca fuori controllo. Le concertazioni sono freneticamente in corso, anche se il primo summit ufficiale dei paesi della zona euro dovrebbe avvenire "intorno al 10 maggio". Trichet in missione a Berlino - La Germania, tra tutti gli stati dell'Eurozona, è quella che oppone più resistenza al piano di aiuti per la Grecia. Per questo il presidente della Bce Jean-Claude Trichet oggi è partito in missione diplomatica per Berlino. Per affrontare il nodo del salvataggio della Grecia. Al fianco di Trichet, il direttore generale del Fondo monetario internazionale, Dominique Strauss-Kahn. Assieme incontreranno i leader del parlamento tedesco. Trichet e Strauss Kahn non hanno ottenuto molto. Però hanno ottenuto la garanzia che la Germania darà una risposta definitiva sugli aiuti entro il 7 maggio. S&P boccia anche la Spagna - Dopo Grecia e Portogallo, è il turno della Spagna. Oggi Standard and Poor's ha abbassato il rating a AA, anche se i rischi non sono certo paragonabili a quelli della Grecia. Per gli analisti di S&P la Spagna è ancora capace di onorare i suoi debiti e la sua abilità è "molto forte e non è cambiata". Rendimenti alle stelle per i titoli di Stato- Mercoledì mattina, per la prima volta dalla nascita dell'euro, i rendimenti sui titoli decennali hanno superato l'11%. Un tasso impressionante, che puà invogliare gli investitori ad acquistare questi titoli pensando di ricavarci un lauto guadagno. Ma - come consigliano in questo momento gli esperti di investimenti - meglio evitare di investire su titoli che potrebbero anche fallire. Soprattutto, se proprio non si resiste alla tentazione, è consigliabile investire solo una piccolissima percentuale dei propri risparmi. Ma tornando alla Grecia, che naviga davvero in pessime acque, i titoli di Stato a 10 anni hanno fatto registrare oggi un differenziale rispetto ai titoli di stato tedeschi fino a 847 punti rispetto ai 690 di martedì. Ancora più impressionante il tasso di rendimento sul biennale, che è schizzato al 24,2% (15% nella vigilia), segnando un differenziale rispetto al titolo tedesco di 2.340 punti base (con un incremento di oltre 1.400 punti base rispetto alla chiusura). Vietate le vendite allo scoperto - Per contrastare possibili speculazioni la Consob greca ha vietato per due mesi le vendite allo scoperto alla Borsa di Atene. La decisione fa seguito al declassamento deciso martedì dall'agenzia di rating S&P che ha tagliato il rating della Grecia a «junk» (spazzatura). La vendita allo scoperto è un'operazione finanziaria che consiste nella vendita, effettuata nei confronti di uno o più soggetti, di titoli non direttamente posseduti dal venditore. Precauzioni simili furono prese da tutte le autorità di mercato quando nel 2008 scoppiò la crisi finanziaria mondiale, in seguito al crac di Lehman Brothers. Il Portagallo si difende - Oggi - mercoledì 28 aprile - il premier portoghese Jose Socrates ha tenuto una conferenza stampa dopo il declassamento del rating sul debito del Paese deciso da Standard and Poor's. "Il governo e l'opposizione in Portogallo hanno deciso di lavorare insieme per ristabilire la fiducia nell'economia portoghese". Socrates non le manda a dire a nessuno: "governo e opposizione hanno deciso di lavorare insieme per rispondere in primo luogo a ciò che costituisce un attacco speculativo senza fondamento contro l’euro e contro il debito sovrano portoghese", ha dichiarato. Ad ogni modo il Portogallo ha intenzione di "anticipare al 2010 misure previste per i prossimi anni nel nostro programma di stabilità e crescita, in modo che tutte le istituzioni internazionali sappiano che il Paese ha intenzione di rispettare i suoi obiettivi". Il piano di austerità del governo, imperniato in particolare su una riduzione delle spese, deve permettere di riportare il deficit dal livello record del 9,4 per cento del pil per un debito di 126 miliardi di euro (76,8 per cento) nel 2009, all’8,3 per cento del pil quest’anno e in seguito sotto il limite europeo autorizzato del 3 per cento del pil entro il 2013.rdi - che la decisione del sindaco Moratti sia stata saggia e prudente".