Fiat fa tabula rasa a Pomigliano

Michela Ravalico

Accordi sindacali annullati. La Fiat, in vista dell'incontro di mercoledì a Roma per discutere con le maestranze del piano di rilancio 2010-2014 che prevede 30 miliardi di investimenti in Italia, ha mandato una lettera di disdetta degli accordi contrattuali in vigore nello stabilimento di Pomigliano. Il motivo? Pomigliano è stata scelta per la produzione della nuova Panda, a partire dal gennaio 2011. La ristrutturazione e il nuovo modello produttivo previsto nell'impianto napoletano rendono, secondo l’azienda, obsoleti gli accordi aziendali su turni e orari siglati con i sindacati dal 1987, anno in cui il Lingotto acquisì dall'Iri, l'Alfa Romeo.   "La Fiat ci ha comunicato la disdetta degli accordi relativi alla organizzazione del lavoro e le prestazioni derivanti dagli accordi del 1987 e 2003 e le relative paghe di posto e disagio linea", ha riferito il segretario generale della Uilm Campania, Giovanni Sgambati al termine dell'incontro con i vertici del gruppo.  "Contemporaneamente - ha aggiunto il sindacalista - l'azienda ha attivato la procedura prevista dal contratto su orari di lavoro e turni con la richiesta di 18 turni per i montaggi e 21 per manutenzioni dandoci la disponibilità ad avviare le consultazioni a partire dal 4 maggio".   "Prendiamo atto della disdetta parziale degli accordi - ha commentato Sgambati - ma accogliamo positivamente la disponibilità dell’azienda ad attivare una procedura di consultazione dal 4 maggio. A questo punto chiediamo di avviare una trattativa su tutte le questioni aperte per trovare un'intesa nel più breve tempo possibile".