Il DdL sulla sicurezza stradale mette il casco ai ciclisti
Niente più vento tra i capelli per i ciclisti, gas a mezzo servizio per i motocicli con bimbi a bordo, lacrime amare per i comuni. Questi in sintesi i primi provvedimenti proposti nel Disegno di legge sulla sicurezza stradale, attualmente al vaglio della commissione Lavori pubblici del Senato. Se per poter valutare il DdL nel suo complesso manca ancora la valutazione della prossima settimana sugli ultimi 50 emendamenti (finora ne sono stati discussi circa 70), è però possibile fin da subito analizzare alcune delle proposte messe nero su bianco dalla commissione. In primis azioni dure per chi ha subito il ritiro della patente, che non potrà utilizzare nemmeno ciclomotori e minicar o conseguire il certificato di idoneità alla guida delle due ruote. Rimanendo nel campo delle due ruote, arrivano anche nuovi e più restrittivi limiti di velocità per i motocicli a due e a tre ruote se a bordo ci sono bambini di statura inferiore a un metro e 50 (l’emendamento obbligherebbe a non superare i 60 km/h o i limiti minimi di velocità, se superiori). Se i motocicli non dovranno correre, i comuni invece avranno un bel po' di fretta per notificare le multe. Il DdL fissa infatti in 60 giorni (e non più 150) il limite per perfezionare i verbali. Super lavoro quindi per la Polizia Locale e chi deve completare i verbali, con molti enti pubblici che, complice il patto di stabilità e il blocco delle assunzioni, avranno molti problemi a rispettare i tempi. Sanzioni invece più salate per chi sporca le strade e, ovviamente, per chi circola ebbro. Per i ciclisti arriva il casco obbligatorio, a norma, accompagnato da bretelle o giubbino catarifrangente se ci circola nelle ore notturne o si transita in galleria. In città, però, sarà possibile per i biker parcheggiare sui marciapiedi e nelle aree pedonali purché non si intralcino pedoni e disabili.