Calderoli: se non ci sono i numeri in Parlamento si va al voto

Albina Perri

"Irresponsabile non è chi parla di elezioni ma chi rischia di provocarle". Roberto Calderoli, ministro della Semplificazione, replica così a Gianfranco Fini in un’intervista a Repubblica a proposito dello scontro nel Pdl e della minaccia di elezioni anticipate. "I finiani per me non esistono - aggiunge l’esponente della Lega - Il Pdl dovrebbe essere uno solo. Bossi ci ha insegnato che quando si ha in mente un progetto bisogna attuarlo, anche con le maniere forti. In un partito non tutti possono pensarla allo stesso modo, ma se non ci si riconosce sulla sostanza delle cose, è meglio prendere atto e andare via". Quindi rivolto a Fini Calderoli aggiunge: "Avete fatto la direzione del Pdl e vi siete contati, bene, adesso la conta si fa in Parlamento. Se i numeri dicono che il governo ha la forza per avviare il grande cambiamento, si va avanti. Se non ci sono si decide di conseguenza. E, obtorto collo, si va al voto". L'esponente del Carroccio assicura che il dialogo tra il suo partito e il presidente della Camera non si è mai interrotto, "anche in una fase così convulsa. Così come con Schifani e Napolitano". Per Calderoli però anche se "il Parlamento non può sfiduciare il presidente della Camera" i problemi vanno risolti perchè "noi vogliamo un solo interlocutore, sia chiaro", quindi osserva che "l'ultima uscita di Fini forse rende le cose un pò più semplici, ma devo ripetermi: un chiarimento ci deve essere, e in Parlamento".