Figlio nato da scappatella. Tocca all'amante il mantenimento

Roberto Amaglio

Scappatelle sempre più care per gli uomini che non sanno tenere a freno i loro primordiali istinti. La Corte di Cassazione, infatti, con la sentenza 9300 del 19 aprile 2010 ha respinto il ricorso presentato da un uomo che, avuto un figlio da una donna sposata con cui ha avuto una breve relazione, stava protestando contro la dichiarazione giudiziale di paternità e l'alto mantenimento economico da elargire al bambino. La Corte, respingendo le motivazioni, ha sotenuto che spetta al giudice dichiarante la paternità il potere di stabilire l'ammontare del mantenimento, e che questo si lega esclusivamente all’interesse del minore. Dimostratasi inutile anche la tesi difensiva dello sfortunato Casanova secondo la quale i giudici nella dichiarazione di paternità non avevano tenuto conto del fatto che la donna era sposata e che quindi il bambino andava considerato come figlio legittimo della coppia. "Poichè la madre aveva dichiarato il figlio come naturale - ai legge nella sentenza - non è necessario il disconoscimento, nè si frappone alcun ostacolo all’azione di dichiarazione giudiziale di paternità naturale di persona diversa dal marito". Un epilogo alquanto spiacevole per l'uomo, il cui "tradimento" è costato davvero molto caro: infatti, oltre al mantenimento del figlio avuto dalla relazione, sulle sue spalle pesavano già le analoghe spese per la figlia legittima. Si è conclusa così nel peggiore dei modi l'avventura extraconiugale dell'uomo che, per lo meno, potrà consolarsi del fatto di essere in buona compagnia. Sono molti infatti i casi di uomini costretti ad aprire il portafoglio per il mantenimento dei figli naturali avuto al di fuori dal matrimonio. Da Maradona a Sgarbi, passando da Vasco Rossi, all'attore Keanu Reeves e al mitico Elvis Presley, arrivando persino a re Carlo II di Inghilterra (e al suo figlio illegittimo duca James Crofts). La lista dei papà "vessati" dal mantenimento dei figli è davvero lunga.