La 34° giornata di campionato

Monica Rizzello

La 34° giornata si apre e chiude con il duo di testa. Prima il sorpasso dell’Inter che, battendo per 2 a 0 la Juventus in un insolito anticipo serale di venerdi, assapora la vetta della classifica per quasi 48 ore, fino al derby di Roma (domenica eccezionalmente alle 18:30), che sancisce il ritorno in vetta dei romanisti, vittoriosi per 2 a 1 sulla Lazio. INTER-LAZIO - L’anticipo al venerdì del “derby d’Italia” Inter-Juventus permettere ai nerazzurri di preparare al meglio la sfida di semifinale di Champions’ League di martedì prossimo a San Siro, dove arriverà il quotatissimo Barcelona di Messi e dell’ex Ibrahimovich. L’Inter prevale al termine di una partita accesa, nervosa più di quanto la classifica farebbe prevedere. L’eccessivo agonismo, soprattutto bianconero, fa sì che gli uomini di Zac si trovino in 10 dopo circa 30 minuti per l’espulsione per doppia ammonizione - la prima lascia non pochi dubbi - di Sissoko. Il fortino bianconero resiste per altri 45 minuti, fino a capitolare a 15 dalla fine, per una prodezza di Maicon, che dopo una serie di palleggi al limite dell’area lancia un bolide che s’insacca nel sette alla destra dell’incolpevole Buffon, beccatissimo dai tifosi nerazzurri. Nel recupero, gli uomini di Mourinho chiudono il match con un gol di Eto’o, che recupera un tiro sbagliato da Muntari, trasformandolo in un assist decisivo. Da registrare anche il legno colpito su punizione da Balotelli, subentrato nella ripresa ad uno spento Pandev, e le molte occasioni da gol fallite da Milito. IL DERBY - Il derby della capitale vede una Roma alla ricerca della vittoria fondamentale a mantenere il primato in classifica, e una Lazio invischiata nella lotta salvezza, ma pronta a dare il 100%. Gli uomini di Reja chiudono alla perfezione gli spazi e giocano un calcio intenso, che porta al vantaggio di Rocchi e a varie occasioni per il raddoppio. La Roma è in confusione e per questo motivo Ranieri, nell’intervallo, decide una doppia sostituzione che pochi allenatori avrebbero effettuato: fuori sia il capitano Totti che il “capitan futuro” De Rossi, in favore di Menez e Taddei. Mossa che si rivelerà decisiva. Il secondo tempo si apre con una colossale occasione per i biancocelesti per chiudere il match: Floccari dagli undici metri viene ipnotizzato da Julio Sergio e fallisce un rigore. Errore che si rivelerà letale. La Roma infatti comincia a crederci, e a macinare gioco. Pochi minuti dopo Taddei viene atterrato in area: penalty che Vucinic trasforma senza esitazione. Menez fa letteralmente impazzire la difesa laziale che spesso è costretta al fallo. In una delle punizioni Vucinic fa doppietta personale e riporta la festa nella curva Sud. Al novantesimo minuto la partita termina sul 2 a 1, ma purtroppo non finisce qui: il nervosismo rimane in campo con risse tra i calciatori, e si trasferisce fuori dallo stadio, dove finisce con 7 tifosi feriti. IL MILAN - Il Milan si tira fuori definitivamente dalla lotta scudetto con la sconfitta al Marassi, che lancia la Sampdoria verso un quarto posto solitario. Dopo il vantaggio iniziale di Borriello, il Milan fallisce molte occasioni per il raddoppio - alcune con un irriconoscibile Mancini, molto lontano dai livelli raggiunti nella Roma di Spalletti - e viene raggiunto grazie a un rigore di Cassano - con ingenua quanto sacrosanta espulsione di Bonera - e da un colpo di testa di Pazzini nel finale. LA GIORNATA - Il Palermo raggiunge con un goal di Hernandez in extremis il Cagliari nel derby delle isole (altri goal di Jeda, Cossu e Miccoli) e insegue la Samp a 2 lunghezze. La Juve è staccata di 6 lunghezze dalla Samp e superata persino dal Napoli corsaro a Bari: un 1-2 con una doppietta di Lavezzi (non succedeva da più di 2 anni) e il gol pugliese di Almiron. Importante anche la vittoria del Genoa, che insegue un posto in Europa League, a Parma per 3 reti (doppietta di Palacio e Fatic) a 2 (Zaccardo e autorete di Bocchetti). Il passo falso della Fiorentina con l’Atalanta riapre la lotta salvezza. I bergamaschi si impongono per 2 a 1 con i goal di Ferreira Pinto e Tiribocchi, a cui segue il bello quanto inutile goal di Montolivo. L’Atalanta si porta così a 34 punti, 2 lunghezze dal Bologna (pareggio a Udine per 1-1 con autogoal di Zapata e pareggio nel finale del capocannoniere Di Natale giunto a quota 24). Il Siena, con i goal di Vergassola e Maccarone a Catania, pareggia le reti del bomber Maxi Lopez e di Bigianti, prendendo un punto che alimenta i sogni dei tifosi senesi di una rimonta (la salvezza è però distante 6 punti e i turni che rimangono sono 4). Il Chievo conquista una grossa fetta di salvezza piegando il Livorno, che, non ancora condannato dall’aritmetica, ma, con 26 punti e distante 10 dalla quart’ultima Bologna, non lascia spazio di sognare nemmeno al tifoso più ottimista. La squadra di Ruotolo sembra ormai aver mollato e non crederci più da qualche partita. di Filippo Malandra