India, politico costretto a dimettersi per Twitter

Eleonora Crisafulli

Per colpa di Twitter il sottosegretario agli Esteri indiano ha dovuto lasciare la poltrona. A spingere Shashi Tharoor alle dimissioni sono state infatti le polemiche scoppiate per alcune conversazioni apparse sulla sua pagina personale, una serie di messaggi inviati al politico dal presidente della Lega nazionale di cricket, Lalit Moti. Quest’ultimo avrebbe rivelato i proprietari occulti della squadra, tra cui figura l’imprenditrice Sunanda Pushkar, donna d’affari residente a Dubai e amica del politico. "Twitter Tharoor" - così soprannominato per aver usato il social network come strumento di propaganda - avrebbe ricevuto tramite una sua agente una partecipazione nella proprietà di una nuova squadra del Kerala e, sfruttando la sua posizione, avrebbe assegnato alla società dell'amica l’equivalente di circa 15 milioni di dollari. Il politico, ex diplomatico dell’Onu, si è dimesso, pur dichiarandosi innocente. Prima di lasciare l'incarico ha accusato Moti di aver difuso quei nomi per tentare di far assegnare la squadra alla Indian Premier league e assicurarsi quindi il business legato alla nuova formazione.