Il compleanno lieto del Papa

Monica Rizzello

Auguri speciali a Benedetto XVI da parte di tutto il governo. Oggi il Consiglio dei ministri, al termine della riunione, ha rivolto "un caloroso augurio di buon compleanno al Pontefice Benedetto XVI". Il Governo è tornato anche sulle polemiche accese di queste ultime settimane e ha tenuto a confermare la "propria solidarietà per la inqualificabile campagna diffamatoria contro la Chiesa e il Papa".  di Martino Cervo Eppure è lieto, o così pare. Nel giorno del compleanno che avrebbe ragioni per essere il più brutto dei suoi 83. Benedetto XVI ieri ha tenuto l’ultimo intervento pubblico prima di una festa cui non ha mai dato grande importanza (anche Wojtyla dava più peso all’onomastico) e che precede di tre giorni appena il completamento del quinto anno del suo pontificato (iniziato il 19 aprile 2005). Gli 83 anni di Ratzinger cadono nel momento in cui un Papa contemporaneo registra forse il livello massimo di pressione e di attacchi dal “mondo”, inteso sia come globalità dell’assedio sia come entità in fondo perennemente contrapposta allo “scandalo” dell’evento cristiano. Il paradosso - E per quanto sia evidentissima la debolezza, quasi la sconfitta della Chiesa nel breve periodo, in questi giorni montano  segnali di unità e di popolo a favore del Papa. A parte il ministro Bondi, che ieri ha sottoscritto l’appello partito dalla Francia in difesa della verità sul pontefice, per lunedì la Cei ha indetto una giornata di preghiera in occasione del quinto anniversario dell’elezione al pontificato. Mentre il Regina Caeli del 16 maggio vedrà un evento di piazza: alla celebrazione, la prima che vedrà Benedetto XVI a Roma dopo la visita maltese e altri impegni, sono stati invitati i 67 movimenti e associazioni cattolici della Consulta nazionale delle aggregazioni laicali: «Intendiamo consegnare», si legge nel comunicato, «la nostra fedeltà al Santo Padre per il bene della Chiesa, nella quale facciamo esperienza di misericordia, unica risposta al bisogno di giustizia». Quasi le stesse parole con le quali ieri il Papa ha ricordato al mondo, e forse pure a se stesso, che un motivo per festeggiare ce l’ha.