Gheddafi vince, giornale svizzero condannato per le foto del figlio in manette

Albina Perri

La Libia vince un round contro la Svizzera. I pessimi rapporti tra i due Paesi si sono rilassati stamattina quando Gheddafi è riuscito a far condannare un giornale elvetico che aveva pubblicato la foglio del figlio Hannibal in manette. Un tribunale ginevrino ha dato infatti ragione ad Hannibal Gheddafi, anche se non gli ha accordato i 100mila franchi di risarcimento morale per il torto subito. Con una sentenza pubblicata ieri, il Tribunale di prima istanza di Ginevra ha giudicando che il quotidiano "Tribune de Geneve" non doveva pubblicare le foto segnaletiche scattate dalla polizia dopo il suo arresto. Per il tribunale, il giornale, oltre a violare la sfera privata del querelante, non ha valutato adeguatamente gli interessi in gioco. Ma la corte ha attribuito molta parte della responsabilità anche al cantone di Ginevra, ha indicato l’avvocato della Tribune de Geneve, Marc Hassberger. L'onore di Gheddafi junior - precisa il quotidiano elvetico Le Temps - sarà "ripulito" con l’obbligo imposto al giornale di pubblicare la sentenza nelle sue pagine e sul suo sito internet. La decisione dovrà anche essere pubblicata dal sito internet del Cantone di Ginevra, condannato ad accollarsi i due terzi della spesa relativa alla pubblicazione nel giornale. La Corte ha rifiutato di accordare a Hannibal Gheddafi l'indennizzo di 100.000 franchi (pari a 70.000 euro), considerando che la divulgazione della sentenza debba essere sufficiente a riparare il torto morale subìto. Hannibal Gheddafi venne arrestato nel luglio 2008 assieme alla moglie in un hotel di Ginevra con l’accusa di aver maltrattato una coppia di domestici. Da quel momento le relazioni tra Tripoli e Berna sono pessime.