Marcegaglia versus Berlusconi

Massimiliana Parigi

Emma Marcegaglia, la leader degli industriali, non le manda a dire a Silvio Berlusconi. Dalla platea del convegno di Confindustria, in corso in queste ore a Parma, la Emma di ferro ha tuonato: "Bisogna tagliare le tasse subito e bisogna abbassarle a chi tiene in piedi il Paese" cioè imprese e lavoratori. E ancora, "basta con promesse generiche dal governo - ha sibilato la leader dal palco, guardando dritta negli occhi il premier - Confindustria pretende impegni precisi e tempi certi su fisco, taglio degli sprechi e investimenti per infrastrutture, ricerca e innovazione". Insomma, basta scuse o chiacchiere vuote è il messaggio di Marcegaglia. "E' venuto il momento di cambiare per poter tutti insieme tornare a crescere: siamo stati colpiti fortemente dalla crisi, il Pil è fermo da 10 anni. Dobbiamo fermare questo processo perchè meno crescita vuol dire più problemi per l’occupazione e l'economia". Il Cavaliere, dal canto suo, non si è fatto intimidire. Pare che gli applausi non siano stati poi così generosi, ma certo Berlusconi non si è fatto mettere all'angolo dalla leader degli industriali. Ha spiegato, come aveva fatto dinnanzi al presidente francese giovedì, che uno dei problemi sono gli scarsi poteri concessi al governo dalla Costituzione. "I padri costituenti hanno definito un assetto istituzionale che dà tutti i poteri alle assemblee parlamentari: l’esecutivo non ha nessun potere nel nostro sistema costituzionale". La riforma costituzionale, ha aggiunto Berlusconi, andrà affrontata con il contributo di tutti ma l'orientamento della maggioranza è per una riforma semipresidenziale sul modello francese con però l'elezione contemporanea del Parlamento e del presidente del Consiglio, per evitare eventuali problemi di colori diversi e coabitazioni forzate come avvenuto in diverse legislature in Francia. E per quanto riguarda le richieste specifiche della Confindustria su fisco e imprese, ha detto: "Le vostre richieste di riforma trovano la nostra assoluta condivisione. Occorre liberare i cittadini e le imprese dall'oppressione della burocrazia, dall’oppressione fiscale e giudiziaria". Nessun declino in Italia - Mentre per la Marcegaglia viviamo il periodo di crisi peggiore degli ultimi 50 anni, per il premier il nostro "non è un Paese in declino". Pur avendo "consapevolezza di tutti i gravi problemi che ci affliggono", la crisi è una grossa montatura. Lo dimostrano i fatti: l'Italia "ha capacità e risorse per andare avanti", il Governo "sta facendo la sua parte" e "le famiglie italiane hanno una tenuta economica sorprendete". Basti pensare che "la ricchezza netta nel 2009 è diminuita dell'1,9% rispetto al 2007, un dato negativo, ma negli Usa hanno perso più del 20% e quelle inglesi il 12% in un anno. Questo perché le nostre famiglie hanno fatto scelte economicamente e moralmente valide, non si sono lasciate tentare da operazioni finanziare spericolate. Anche il valore del nostro patrimonio immobiliare è rimasto stabile". Infine Berlusconi assicura: "Saremo nel 2010 il paese Ue con il più basso deficit primario". Riforma della giustizia - Di fronte alla platea, tornando alle riforme, il Cavaliere poi ribadito l'intenzione di occuparsi di giustizia per un ammodernamento del campo penale, con la separazione delle funzioni tra pm e giudici, e per la riduzione dei tempi della giustizia civile: «Io sono il più grande imputato a livello europeo, queste cose le so, anche se contro di me sono stati intentati processi ridicoli solo a scopo politico».