Disarmo, Usa e Russia firmano l'accordo
Praga - Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, e quello russo, Dmitry Medvedev, hanno firmato nella sala spagnola del Castello di Praga lo storico trattato per la riduzione degli arsenali nucleari dei rispettivi Paesi. Dopo lunghi mesi di negoziato, Obama e Medvedev, hanno firmato nel castello di Praga il nuovo trattato di riduzione dei rispettivi arsenali atomici, che sostituisce quello firmato da Mikhail Gorbaciov e George Bush, nel 1991. L'accordo limita a 1.550 le testate atomiche e a 800 i vettori di lancio dei rispettivi Paesi, circa il 30 per cento in meno rispetto ai limiti fissati nel 2002. Un nuovo inizio, dunque, almeno nelle parole dei due presidenti, che prima della firma avevano avuto un lungo colloquio privato sulle questioni più calde del momento, dall’Iran al Kirghizistan. Obama ha parlato di "evento straordinario" che porterà "a un mondo più sicuro" e pone fine alla "deriva" sofferta negli ultimi anni dalle relazioni tra le due superpotenze e ha auspicato la ratifica del Senato Usa avvenga entro l’anno. Il negoziato, ha osservato, è stato "un lungo viaggio" che "aprirà la strada a nuove riduzioni" negli arsenali dei due Paesi. Anche Medvedev ha salutato la "nuova pagina" nelle relazioni biletarali "che consentirà di arrivare a un più alto livello di cooperazione tra Russia e Stati Uniti", anche se ha ammesso che il negoziato "non è stato semplice". Il nodo dello scudo missilistico - Rimangono infatti elementi di disaccordo, soprattutto riguardo ai piani di Washington per lo scudo anti-missile. Mosca ha voluto aggiungere una dichiarazione unilaterale in cui avverte che si riserva il diritto di abbandonare il patto se riterrà che la difesa anti-missilistica statunitense creerà una minaccia ai suoi interessi. Non a caso, praticamente in contemporanea con la firma a Praga, il Cremlino ha diffuso un comunicato per far sapere che considererà in vigore il trattato solo se Washington ridimensionerà il suo piano per lo scudo anti-missile. Sanzioni in arrivo per l'Iran - La lotta alla proliferazione nucleare è uno dei cardini della politica estera di Obama: martedì l’Amministrazione Usa ha presentato la nuova strategia che impegna gli Usa a non fare uso di armi atomiche contro Paesi che rispettino il Trattato di non proliferazione Nucleare. Resta l'incognita Iran, ma dopo Praga le sanzioni si avvicinano. Medvedev ha detto chiaramente che a questo punto non può escluderle, Obama ha aggiunto che si aspetta "sanzioni forti e dure" entro la prossima primavera.