Caos a Bangkok, le camicie rosse assediano il centro

Albina Perri

Monta la tensione a Bangkok, dove la polizia anti-sommossa è stata schierata di fronte ai manifestanti che bloccano da quattro giorni una zona strategica della città e minacciano di non lasciare l’assedio se non quando il governo sarà al collasso. Le 'camicie rosse', sostenitori dell’ex premier Thaksin Shinawatra, in esilio, si rifiutano di lasciare la zona dei grandi alberghi, degli uffici e dei centri commerciali e hanno minacciato di "rompere ogni checkpoint" e marciare nella capitale, nelle aree vietate dalle autorità, in segno di sfida. I leader della protesta minacciano di non deporre le armi fino a quando il premier Abhisit Vejjajiva non avrà convocato nuove elezioni. "Siamo pronti a combattere e morire qui" ha detto uno dei protagonisti delle proteste, Nattawut Saikuar. "Se Abhisit è pronto, lo siamo anche noi. Non abbiamo alcuna intenzione di andarcene a casa a mani vuote". Le televisioni hanno trasmesso anche immagini di piccole schermaglie tra manifestanti e poliziotti mentre il governo ha annunciato l’emissione di dieci mandati d’arresto contro altrettanti leader. L’entusiasmo dei manifestanti è stato rilanciato da una sentenza arrivata lunedì sera, quando un tribunale ha rifiutato di emettere un ordine di espulsione dalle aree occupate.