Obama cerca il petrolio

Maria Acqua Simi

Il presidente Usa, Barack Obama, vara oggi il piano per consentire l'esplorazione di petrolio e gas naturale di fronte alle coste della Virginia, uno strumento con cui intende creare posti di lavoro e ridurre la dipendenza del Paese dal petrolio straniero.  Obama, che spinge il Congresso a far avanzare la legislazione sul cambiamento climatico, ha cercato di avvicinarsi ai Repubblicani indicando che è disponibile alle perforazioni offshore al largo delle coste, purché il litorale rimanga protetto. Accompagnato dal ministro dell'Interno, Ken Salazar, Obamapresenta un piano aggiornato di perforazione offshore per la ricerca di petrolio e gas naturale, parlando in una base militare nel Maryland. Da oltre vent'anni, la perforazione è stata proibita in gran parte delle aree costiere degli Stati Uniti, ad eccezione del Golfo del Messico, nel timore che potesse danneggiare l'ambiente.  L'amministrazione ha valutato i pro e i contro sin dal momento in cui Obama è entrato alla Casa Bianca, frenando una proposta dell'era Bush che avrebbe voluto perforazioni lungo la East Coast e al largo della California. La proposta Bush prevedeva di offrire contratti d'affitto nel novembre 2011 e non è chiaro se l'amministrazione Obama manterrà invariata la tabella di marcia. Secondo i dati del ministero dell'Interno, l'area della Virginia proposta, situata a circa 80 chilometri dalla costa, potrebbe contenere l'equivalente di 130 milioni di barili di petrolio e 1,14 trllioni di piedi cubici di gas.