L'agenzia per i beni di mafia confiscati è legge

Michela Ravalico

Il Senato approva, in via definitiva, con un voto all'unanimità, la conversione in legge del decreto che istituisce l'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. L'opposizione, su invito del governo e della maggioranza, ha ritirato gli emendamenti ed è passato il testo già approvato dalla Camera. L'istituzione dell'Agenzia è finalizzata ad assicurare l'unitarietà degli interventi di confisca, consentendo una più rapida e efficace allocazione dei beni sequestrati. La soddisfazione di Maroni-  Particolarmente soddisfatto il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, che parlando in Aula al Senato ha voluto sottolineare l'importanza del voto dato all'unanimità. "E' importante il voto unanime del Senato sull’istituzione dell’Agenzia dei beni sequestrati alla criminalità organizzata - ha spiegato il titolare del Viminale - il segnale che esce oggi dal Parlamento è fortissimo: tutte le forze politiche sono unite nel contrasto alla criminalità organizzata in uno sforzo che i nostri cittadini apprezzeranno". L'identikit dell'agenzia - L'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata avrà sede a Reggio Calabria e opererà sotto la vigilanza del ministro dell'Interno. L'Agenzia avrà anche una sede operativa a Palermo come stabilisce un ordine del giorno, caldeggiato dal presidente del Senato Schifani e accolto dal governo. Gli organi dell'Agenzia, che restano in carica per quattro anni e sono rinnovabili solo una volta nel mandato, sono il direttore (è stato nominato il prefetto Alberto Di Pace), il consiglio direttivo ed il collegio dei revisori. Del collegio direttivo faranno parte: un rappresentante del ministero dell'Interno; un magistrato designato dal ministero della giustizia; un altro individuato dal Procuratore Nazionale Antimafia; il direttore dell'Agenzia del Demanio o un suo delegato.