Belgio, donna uccide i 5 figli
Nonostante sia stato riconosciuto vittima della vicenda, Bouchaib Moqadem dovrà risarcire le spese del processo della moglie – ormai ex - che ha ucciso, sgozzandoli, i loro cinque figli. Lo stato belga chiede infatti a lui di risarcire le spese della giustizia, oltre 72 mila euro, dato che la moglie in carcere risulta insolvente. Lo riporta oggi il quotidiano belga 'Le soir', riferendo che la richiesta è rivolta alla coppia che formavano Bouchaib Moqadem e Genevieve Lhermitte. Considerando che la donna, ora in carcere perché riconosciuta colpevole, è insolvente, dovrà essere il marito a pagare i costi del processo. «Non so cosa dire, sono disgustato e sgomento», ha dichiarato il signor Moqadem. «Ecco che spetta a me, che sono già stato privato ingiustamente dei miei figli, di pagare il processo intentato alla mia ex moglie, riconosciuta come l'assassina dei miei cinque bambini, tutti sgozzati in condizioni crudeli», ha aggiunto parlando al quotidiano belga. Moqadem e la sua ex moglie hanno nel frattempo venduto la casa familiare, nella divisione dei beni seguita al divorzio. L'avvocato dell'uomo si è rivolto al ministro delle finanze Didier Reynders, sperando che la «morale superi le ragioni amministrative» e che lo Stato dia prova di «moderazione giustificata dal carattere tragico di questo quintuplo infanticidio». La vicenda risale al 28 febbraio 2007. La donna, all’epoca 42enne, uccise i bambini, di età compresa tra i 3 e i 14 anni, a coltellate. Genevieve Lhermitte è stata ritenuta colpevole di «pluri-omicidio premeditato» e non le è stata concessa alcuna attenuante. Anzi, il giudice parlò di «atti di estrema violenza», «di fatti particolarmente atroci, che hanno causato un'intensa sofferenza ai bambini che hanno potuto accorgersi che stavano per morire», e la giuria la ritenne «sana di mente e capace di intendere e di volere». Secondo la ricostruzione fatta durante il processo, la donna sgozzò una dopo l'altra le sue quattro figlie Yasmine, di 14 anni, Nora di 12, Miryam di 10, Mina di 8 e il maschietto di tre anni, Medhi. Li uccise in casa, dove si trovava da sola dato che il marito algerino era da quasi un mese assente, nel suo Paese. Poi cercò a sua volta di togliersi la vita ma senza successo. La giuria ha ritenuto che Genevieve Lhermitte «fosse in uno stato ansioso-depressivo grave che ha alterato, ma non annullato, la sua capacità di capire» ciò che stava facendo.