Panico in Borsa a Milano
Non accenna a placarsi la tempesta in Piazza Affari, che risale lievemente dai minimi con il Mibtel in calo del 6,25% a 17.812 punti e lo S&P/Mib del 6,48% a 23.622 punti. Oltre alla sospensione per eccesso di ribasso di Impregilo, che segna un calo teorico di oltre il 16% e Fastweb (-9,91% il teorico) e per eccesso di rialzo di Banco Popolare, che segna un calo teorico dell'1,15%, si segnalano le persistenti vendite su Unicredit (-9,1% a 2,54 euro), sul filo del rasoio verso una nuova sospensione, e di Telecom (-8,35% a 0,85 euro). Difficoltà anche per Eni (-6,28% a 15,86 euro) e Fiat (-4,92% a 6,99 euro), mentre Intesa Sanpaolo lascia sul campo il 6,49% a 3,27 euro). Drammatica anche la situazione dei mercati finanziari europei, in caduta libera nonostante la diffusione del piano di salvataggio britannico delle banche (annunciato pochi minuti prima dell'apertura delle Borse e pari a 88 miliardi di dollari). Ha pesato il tonfo dell'Asia (l'indice Nikkei ha chiuso a -9,38%, il calo più pesante di tutti i tempi, ben sotto la soglia psicologica dei 10 mila punti) e il crollo di martedì di Wall Street (-5,22%). In mattinata i mercati continentali sono precipitati perdendo anche l'8-9% (con punte del 10%). Dopo una minima ripresa, al momento si sono assestati su perdite del 5-6%. La piazza peggiore è Francoforte che cede il 5,68% dopo essere scivolata sotto i 5 mila punti, livello che l'indice Dax non vedeva da settembre 2005. Parigi cede il 5,21% e Londra il 5%, mentre a Milano il Mibtel perde il 5,56% a 16.853 punti, ai minimi da aprile 2003, e l'S&P/Mib il 5,59%. Mosca è sospesa fino a venerdì. Secondo le stime di Eurostat (l'ufficio statistico dell'Unione Europea) sul secondo trimestre del 2008, che confermano i dati pubblicati il 14 agosto e il 3 settembre, il Pil della zona euro ha ceduto lo 0,2% e quello dei Ventisette è rimasto invariato (invece di calare dello 0,1% come indicato nelle stime precedenti) rispetto al trimestre precedente.