"La sovranità in Italia appartiene ai giudici"

Michela Ravalico

Una campagna elettorale manovrata dalle procure di sinistra. Silvio Berlusconi, a Torino per sostenere il candidato Lega in quota Pdl Roberto Cota, mette nuovamente i puntini sulle i di questa campagna elettorale per le Regionali a suo dire viziata dai comunisti e dai pm di sinistra. "I  giornali sono pieni solo di scandali inventati dalle Procure della sinistra - ha attaccato il premier dal palco del Lingotto - ma Cota toglierà il Piemonte dall'isolamento in cui la Bresso e il centrosinistra lo hanno  precipitato".  Per Berlusconi, "Cota è un carissimo amico che conosce i problemi del Piemonte perchè per quattro anni è stato presidente del consiglio regionale. E’ un validissimo avvocato, una persona moderata, aperta agli altri, riflessiva ma capace di decisioni  rapide e concrete". Sovranità appartiene ai giudici - Il presidente del Consiglio ha approfittato dell'occasione per tornare sui cavalli di battaglia della sua campagna elettorale. Sul caos liste, per esempio, si è espresso così: "Pensate al sovvertimento di quello che è la sovranità popolare. Appartiene al popolo, che va alle elezioni con cui si trasferisce la loro sovranità. Poi i parlamentari votano le leggi - ha proseguito il premier - che ricevono anche la firma del Capo dello stato. Quindi dovrebbero essere valide. Nemmeno per sogno. Se a questa sinistra dei giudici le leggi non vanno bene, mandano la legge alla Corte costituzionale, che ha 11 giudici di sinistra e 4 di centrodestra, e ottengono che la Corte abroghi la legge fatta dal Parlamento". "Di conseguenza - ha concluso Berlusconi - la sovranità nei fatti appartiene ai giudici di sinistra e non al Parlamento e questo è grave Le radici cristiane - Dopo l'appello della Cei a votare in base a chi rispetta la vita (ed è contro l'aborto), Berlusconi non manca di parlare anche di cristianità.  "Credo sia lontano da ciò che c'è nel cuore e nella mente della nostra gente allontanarci dalle radici che la tradizione cristiana ci ha dato e fanno parte della nostra vita di sempre", ha detto il premier  Presidenzialismo -  E' uno dei punti del nuovo contratto con gli italiani che il leader del Pdl, assieme a tutti i partecipanti alla manifestazione di domenica scorsa a Roma, ha promesso di realizzare nei prossimi tre anni di legislatura. Una riforma su cui Gianfranco Fini, però, ha tirato il freno a mano, dichiarando che non è ancora matura. Ma Berlusconi va avanti deciso, "dobbiamo aggredire le grandi riforme e portare lo Stato e le sue istituzioni al servizio dei cittadini. Per fare questo dobbiamo cambiare la Costituzione e far eleggere dai cittadini il presidente della Repubblica o il premier. Questa è la grande democrazia", ha ribadito il premier durante il comizio elettorale per Cota a Torino. " E' una grande riforma e potremmo fare anche senza il concorso dell’opposizione", ha poi sottolineato Berlusconi, in riferimento alla polemica di Fini, che invece ieri ha escluso la possibiltà che si riesca a trovare un accordo.