No al dialogo

Eleonora Crisafulli

"Nessuna possibilità di confronto e dialogo con una sinistra che insulta, offende, deride, delegittima, calunnia". Silvio Berlusconi, in collegamento telefonico con "UnoMattina", chiude ogni possibilità di confronto diretto con Pierluigi Bersani, ma anche di dialogo  con l'opposizione sulle riforme: "Ho detto che sarebbe meglio farle con l'opposizione, ma se vorrà cambiare e dialogare seriamente. Cosa che finora non è accaduta". Disponibile al dialogo - Per il presidente del Consiglio sarà possibile un confronto solo Finora alle richieste di dialogo ho avuto in cambio insulti, minacce, ostruzionismo in Parlamento e il ricorso al partito delle Procure "quando l’opposizione diventererà credibile e capiremo con chi parlare se con i riformisti o con gli agitatori di piazza". Al contrario, il Cavaliere rivendica di essere "sempre stato disponibile al dialogo, ma in cambio ho avuto insulti, minacce, ostruzionismo in Parlamento e il ricorso al partito delle procure". Insomma, per il premier "è l’opposizione che deve cambiare, se cambia ne riparleremo". Berlusconi non accetta i confronti elettorali, intende la politica come un comizio continuo e il governo come un decreto continuo La risposta di Bersani - Immediata la replica del leader del Pd: "Questo è il suo modo. Berlusconi non accetta i confronti elettorali, intende la politica come un comizio continuo e il governo come un decreto continuo. Questo è il suo modo di dialogare. Non faccia ad altri accuse che non stanno in piedi". Bersani, in visita al mercato settimanale di Latina per un'iniziativa elettorale, sottolinea inoltre che "con 100 voti di maggioranza in più il premier ha messo 28 voti di fiducia, ci sono stati 58 decreti: ha azzittito sia l'opposizione che la maggioranza"