Regali di sinistra, paghiamo noi

Eleonora Crisafulli

di Fosca Bincher - Qualcuno ha contrapposto quella piazza di sabato scorso a Milano a piazza San Giovanni di Roma. Artificiale quest’ultima con la manifestazione del Pdl, spontanea quella che avrebbe riunito intorno a don Luigi Ciotti 150 mila cittadini per la giornata contro le mafie promossa dall’Associazione Libera. Ma se si dà un’occhiata al Bollettino ufficiale della Regione Piemonte del 18 marzo scorso, quella di Libera più che manifestazione spontanea sembra “spintanea”. Una bella spinta deve averla data il presidente uscente della Regione subalpina, Mercedes Bresso, grazie a una delibera di giunta del primo marzo scorso che accollava sulle spalle pubbliche 50 mila dei 78 mila euro di costi sopportati da Libera Piemonte per quel giorno. Per 30 mila euro è stato finanziato “l’acquisto del servizio di noleggio di autobus con conducente” e per 20 mila euro la “realizzazione e diffusione di materiale informativo e promozionale”. Gesto nobile, certo, compiuto anche attingendo ai fondi accantonati dalla “Direzione Cultura Turismo e Sport” della Regione Piemonte che forse poco c’azzeccava con il tipo di manifestazione. Ma non gesto solitario, perché a poche settimane, addirittura giorni dalle elezioni cui si è ricandidata, la Bresso è stata protagonista di una serie impressionante di leggi, delibere e determinazioni dirigenziali applicative “mancia”. Basta sfogliare i bollettini della Regione che via via si sono ingranditi e farciti di delibere per comprendere come da inizio anno la più classica delle leggi “mancia” sia divenuto il modo più tipico dell’amministrazione uscente di conquistarsi con fondi pubblici consensi e riconoscenza ad ampio spettro. C’è un po’ di tutto nelle delibere e nelle determinazioni rese efficaci grazie alla pubblicazione negli ultimi due numeri del bollettino, quelli dell’11 e del 18 marzo. Ci sono promozioni, conferme, rinnovi di contratti dirigenziali anche per collaboratori diretti della giunta. E finanziamenti a pioggia. Ci sono i 40 mila concessi all’Arci Life di Carmagnola per la realizzazione del progetto “Giovani leve musicali al Margherita”. C’è la delibera di pagamento di 174.750 euro per finanziare parzialmente le iniziative “culturali” e “sportive” di ben 134 soggetti pubblici e privati. In mezzo circoli, l’immancabile struttura Arci, qualche ente locale, associazioni, e perfino qualche parrocchia, che non fa mai male. Altri 110 mila euro sono stati divisi fra 10 soggetti con determinazione del 10 febbraio scorso per la realizzazione di strumenti multimediali sul tema “Conosciamoci e facciamoci conoscere”. Grazie agli 11 mila euro che ciascuno ha ottenuto a Campagnano Sesia si è potuto realizzare lo spettacolo “Specchio, specchio delle mie brame: chi sono io e chi sono gli abitanti di questo reame?” e a Torino, città assai attenta a coniugare cultura e palato, si è organizzato uno spettacolino dal titolo “Come il cacio sui maccheroni- Raccontando di se stessi fra parole e cibo”. Migliaia di euro sono andati a finanziare le collaborazioni redazionali della rivista “Piemonte parchi” (tre delibere in proposito). Pioggia di contributi a fondo perduto il primo marzo scorso alle tv piemontesi, da tenere buone, anzi buonissime in campagna elettorale, aggiungendo 1,7 milioni di euro ai finanziamenti già previsti per la transizione al digitale. Altri 200 mila euro sono stati divisi fra quattro province per la realizzazione di “progetti a valenza turistico-culturale”. Trovati 125 mila euro per i progetti di restauro e di tutela del patrimonio bibliografico di 17 biblioteche. Mancette anche all’Archivio Terracini, alla Fondazione Donat Cattin, alla Fondazione Luigi Firpo e al centro di documentazione Piero Calamandrei per la digitalizzazione dei loro contenuti: 100 mila euro. Per riordinare le foto distribuiti altri 130 mila euro al centro Studi Gobetti, alla fondazione Rosselli, alla Associazione Pellizza da Volpedo e altri fortunati meno celebri. Trovati i fondi anche per mini-premi letterari: 178.400 euro da dividere fra 40 mini manifestazioni, quasi tutte di poesia. Il Piemonte evidentemente pullula di aspiranti poeti, e c’è gloria davvero per tutti se la Bresso decide di pagare i 4 mila euro di premio previsto dalla Cascina Macondo per “Haiku- poesia del futuro. Progetto di lettura ad alta voce e promozione della poetica Haiku. Il tutto preceduto da tavole rotonde altisonanti con questi titoli: “Ogni haiku fa parte di un mosaico?” o “Un Haiga speciale: il Rakuhaiku”.  Dulcis in fundo, la più classica delle delibere regionali: soldi alle coop (550 mila euro) equamente divisi fra i protagonisti. In testa Confcooperative (244 mila) e Lega cooperative (198 mila). Per che cosa? Per la loro“opera di tutela del movimento cooperativo”. Opera sicuramente vitale più che meritoria se fatta dalle coop: si tratta di auto-tutela.