Tradimenti, nuovo trend a Milano:

Monica Rizzello

«Cara, dormi pure, il bimbo a scuola lo accompagno io». Dietro la frase di un padre qualunque, vostro marito incluso, potrebbe nascondersi un secondo fine: la voglia di tradire. Accade, infatti, sempre più spesso a Milano, dove «in questo momento si tradisce sempre meno nelle palestre, è stabile la scappatella in ufficio, mentre aumentano le storie parallele nate fuori dalla scuola dei figli». Lo psichiatra e sessuologo Alberto Caputo, fra gli autori del libro-guida “Schifoso traditore. Come riconoscere le tracce dell'infedeltà” analizza la situazione: «Dati numerici sul fenomeno per ora non ne abbiamo», spiega l’esperto, ma il trend risulta comunque chiaro: sguardi d'intesa scambiati davanti al cancello, il bacino al bimbo che entra in classe, qualche parolina di approccio e il primo caffè con la mamma più “ricettiva” del gruppo. La stessa che pochi minuti prima aveva a sua volta sorriso al marito, dicendogli «stai pure a letto, amore mio, a portare il bimbo oggi ci penso io», magari insieme al cagnolino di casa, complice sempre più in voga dei tradimenti. Se nella “Milano da bere” degli anni '80, l'occasione ideale per fare nuovi incontri era la seduta di sollevamento pesi o la lezione di aerobica, per gli yuppy di seconda generazione il palcoscenico del tradimento era diventato l'ufficio, ma archiviati gli anni '90, e salutata la prima decade del nuovo millennio, anche gli amori sbocciati fra computer e scrivanie stanno passando di moda. «Il tradimento nato fuori dalla scuola dei figli - osserva Caputo - è lo specchio di un'infedeltà ormai calata nella quotidianità più insospettabile». La più innocente: «Il papà accompagna il piccolo a scuola - descrive l'esperto - poi va a farsi un cappuccino con la mamma di un altro bambino» e da lì può iniziare la tresca. Nel dubbio, quindi, meglio mandare il bimbo con lo scuolabus e andare entrambi a lavoro.