Silvio: ci hanno impedito di presentare le liste
A Roma il Pdl non ha potuto presentare le liste perché gli è stato impedito "con una decisione grave". Non è colpa dei dirigenti Pdl. Berlusconi ha ricostruito la vicenda che ha dato origine al caos liste, "in una fedele e incontrovertibile versione" durante una conferenza stampa in via dell’Umiltà. "Versioni inveritiere e interessate sono state diffuse da certa stampa. In quello che è accaduto non c'è nessuna responsabilità da parte dei nostri dirigenti e funzionari. Ai nostri rappresentanti è stato impedito di presentare le liste con motivi futili e privi di fondamento giuridico. E' molto strano che questi comportamenti preclusivi siano stati fatti nei cofronti del PdL". "La gazzarra messa in atto dai radicali ha impedito violentemente ai nostri rappresentanti di mettersi in coda per la consegna delle liste". "La sinistra avrebbe preferito correre da sola, in un comportamento antidemocratico e meschino, noi ci saremmo comportati in maniera opposta. Invitiamo i nostri simpatizzanti a buttare il cuore oltre gli ostacoli, e a dimostrare di poter prevalere su ogni maleficio". I cittadini sono stanchi di uno spettacolo confuso, di una rissa continua a colpi di carte bollate. Da questo momento lasciamo i ricorsi ai nostri legali. "Abbiamo deciso di impegnarci comunque affinché‚ anche nel Lazio vinca chi ha più consensi e idee migliori. Se fosse impossibile la presenza della lista Pdl nella provincia di Roma, raddoppieremo i nostri sforzi per far vincere Renata Polverini". "Senza rinunciare ad esperire altri ricorsi - ha aggiunto il premier - ora bisogna far prevalere le ragioni della politica. I cittadini sono stanchi di uno spettacolo confuso, di una rissa continua a colpi di carte bollate. Da questo momento lasciamo i ricorsi ai nostri legali, noi ci occuperemo di presentare i nostri programmi". Ma è inutile accanirsi sul Lazio e su questa guerra di carte bollate e tribunali. Non è così che si vincono o si perdono le elezioni, ma parlando -finalmente- di contenuti. "Ora è il momento di concentrarci sulla campagna elettorale" ha detto il premier. Poi "ci penserò io a spiegare agli italiani come è nato il caos delle liste elettorali". Lo farà in alcuni comizi, in programma per le prossime settimane. Berlusconi s'è definitivamente scocciato del can can di questi giorni e ha deciso di mollare al suo destino la lista del Pdl non riammessa dal Tar del Lazio. E' ora di pensare alle elezioni. A mezzogiorno e mezzo il premier parlerà in conferenza stampa, insieme con Renata Polverini. Lo scippo è stato fatto. E' tempo di prenderne atto e di non mollare: si voterà per la candidata, anziché per la lista di partito. D'altra parte il Pdl un po' di colpa ce l'ha, se questa situazione s'è creata. E Berlusconi dovrebbe pure pensare all'autocritica del partito, e magari a qualche calcio nei posteriori di chi ha combinato questo casino. Fini: "Il presidente della Camera non partecipa mai a manifestazioni organizzate dai partiti in campagna elettorale". Bossi: "Vediamo" Berlusconi ha radunato i suoi a Palazzo Grazioli, ieri pomeriggio. L'ordine di scuderia dunque è uno solo: concentrarsi sulle Regionali e darci dentro con la campagna elettorale. Anche in Lazio. Anche se il Pdl è stato escluso per la terza volta dalla corsa per le Regionali dopo la bocciatura del ricorso da parte del tribunale di Roma. Fini: io mai in piazza - "Il presidente della Camera non partecipa mai a manifestazioni organizzate dai partiti in campagna elettorale". Gianfranco Fini chiarisce che il 20 marzo non sarà in piazza a sostenere la battaglia del centrodestra per la riammissione la lista del Pdl alle regionali nel Lazio, come invece aveva affermato il coordinatore del Pdl Ignazio La Russa a un quotidiano on line. Condivide la manifestazione, è stato poi chiesto al presidente della Camera. "Non le dico cosa penso di questa domanda -ha replicato Fini piuttosto contrariato- perchè a farmela è una signora". Bossi: se me lo chiede Silvio... «Quando me lo dice Berlusconi, gli rispondo»: il segretario della Lega Nord, Umberto Bossi, ha risposto così ai giornalisti che gli chiedevano se anche il suo partito scenderà in piazza nella manifestazione annunciata dal Pdl dopo l'esclusione della sua lista nella circoscrizione di Roma per le prossime regionali. Bossi ha spiegato che sulla questione bisogna «ancora valutare bene». «La Lega - ha osservato - è una carta pesante. Potrebbe essere perfino troppo pesante mettere la Lega, anche se Berlusconi ha ragione a preoccuparsi perchè fanno le elezioni senza un partito come il suo. Però la Lega deve ancora valutare, soppesare bene».