Pdl in piazza a Roma,premier in riunione
La Polverini oggi è in piazza Farnese, a Roma. Con lei il Pdl in protesta. La pioggia battente non ha fermato i tanti militanti che stanno riempiendo la piazza. Tra gli striscioni esposti quelli con la scritta «Bonino contro Bonino. Ti piace vincere facile?», «Rivoluzione in corso» e «Difendi il tuo voto». Tra gli slogan scanditi dai manifestanti «Non mollare mai». Il premier intanto ha il suo daffare a Palazzo Grazioli, dove è stata convocata una riunione dell'ufficio di presidenza del partito per la questione liste. Tra gli "invitati", Matteoli, Frattini, Brunetta, Bondi, Sacconi, Rotondi, Giovanardi e poi ancora Scajola, Vito, Quagliariello, Cicchitto e Gasparri. Altro incontro tra Silvio Berlusconi e i vertici della Lega, Umberto Bossi e Roberto Calderoli, per fare il punto della situazione dopo la 'bocciatura' della lista di Roberto Formigoni in Lombardia. «Adesso l'importante, come ha sottolineato anche Bossi, è parlare con il presidente Napolitano»: così, il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli, dopo il vertice Lega-Pdl a Palazzo Grazioli. Infatti stasera è previsto un incontro tra il premier e il Capo dello Stato, e -a seguire- un consiglio dei ministri straordinario. Salta invece la riunione dei parlamentari del Pdl eletti nel Lazio all’hotel Excelsior prevista nel tardo pomeriggio con Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini. La decisione, a quanto si apprende, è stata annunciata dal premier aprendo l’ufficio di presidenza del Pdl a palazzo Grazioli e sarebe stata motivata con la necessità di abbassare i toni e cercare una soluzione politica all’impasse creatasi dopo la bocciatura delle liste del centrodestra in Lombardia e nel Lazio. Calderoli: «Adesso l'importante, come ha sottolineato anche Bossi, è parlare con il presidente Napolitano» «Troveremo un sistema per risolvere la situazione. Questa cosa del decreto la dite voi, io ribadisco che troveremo un sistema», ha detto Umberto Bossi ai giornalisti. Affermazioni che sembrano escludere l'ipotesi di un decreto legge, anche se esistono precedenti in materia per consentire la riapertura dei termini per la presentazione delle liste. Una soluzione che porterebbe con sè una serie di problemi tecnici, a partire dal fatto che ormai sono passati diversi giorni dalla scadenza dei tempi, e sulla quale sarebbe difficile arrivare ad un accordo bipartisan. Senza dimenticare l'impatto negativo che una decisione del genere potrebbe avere sull'opinione pubblica. Difficilmente percorribile appare anche la strada dei ricorsi al Tar: potrebbero essere respinti (tra l'altro si fa notare che per quanto riguarda il Lazio tecnicamente manca l'atto impugnabile), mentre eventuali sospensive o riammissioni di liste andrebbero ad incidere sulle procedure previste di qui alle elezioni. Ecco quindi che il rinvio attraverso una legge bipartisan, da approvare nel giro di pochi giorni, appare la strada più percorribile. E questo anche per evitare una serie di contenziosi che potrebbero aprirsi all'indomani delle elezioni, con il rischio di annullamenti come avvenuto in passato.