Sciopero degli stranieri oggi in Italia

Monica Rizzello

È iniziato questa mattina, in Italia, il primo «sciopero nazionale» degli stranieri, proclamato per rendere «visibili» gli immigrati che vivono e lavorano in Italia e per lottare contro il razzismo. Il colore predominante è il giallo, scelto dagli organizzatori della protesta, che è nata in Francia e si è diffusa negli altri Paesi europei, Italia inclusa. L'iniziativa italiana si collega, infatti, alla protesta organizzata sempre oggi in Francia: la «Journee sans immigres, 24h sans nous». Altri Paesi, come Grecia e Spagna, si stanno mobilitando per mettere insieme sotto la stessa maglietta gialla stranieri, cittadini dell'Unione Europea, seconde generazioni di immigrati e «chiunque condivida il rifiuto del razzismo e di ogni forma discriminatoria». L'iniziativa si ispira al movimento dei latino-americani che nel 2006 protestavano contro la politica di immigrazione statunitense. In Italia sessanta piazze oggi saranno “gialle”, «per sostenere l'importanza dell'immigrazione per la tenuta socio-economica del Paese», come ha annunciato il comitato “Primo Marzo 2010 - Una giornata senza di Noi”. Sono previste una serie d'iniziative nelle diverse città coinvolte: ad esempio, a Varese verrà offerto un «pranzo etnico» agli agenti della polizia penitenziaria; a Trieste ci si adopererà per cancellare le scritte razziste dai muri; a Bologna una mostra fotografica all'aperto con i volti dei “nuovi italiani”, a Milano verranno offerte delle lezioni di lingua straniera in piazza; mentre a Roma ci saranno «lezioni di clandestinità» organizzate dagli studenti dell'Onda davanti al Parlamento. Alle 18.30, inoltre, in tutte le piazze coinvolte verranno liberati dei palloncini gialli, per ribadire il colore simbolo della manifestazione. Grazie anche a un gruppo su Facebook, l’iniziativa è nata in maniera spontanea sul web, e ha ricevuto in Italia una lunga serie di adesioni: organizzazioni tra cui Emergency, Amnesty, i missionari del Pime e Legambiente; partiti politici - Pd, Verdi, Sel e Rifondazione Comunista - e sindacati. Cgil, Cisl, Uil e Cobas, pur dando il loro sostegno, non hanno comunque proclamato lo sciopero generale a livello nazionale: quindi, le astensioni dal lavoro saranno a macchia di leopardo e la copertura sindacale verrà garantita principalmente dai sindacati di base, come Sdl (Sindacato dei Lavoratori). In occasione dello sciopero, la Coldiretti ha chiesto la «tempestiva pubblicazione del decreto flussi 2010 in gazzetta ufficiale, poiché il ritardo rischia di danneggiare settori di grande rilevanza per il Made in Italy agroalimentare». Infatti, c'è apprensione nelle aziende agricole per il ritardo al via libera all'ingresso di 80 mila lavoratori stagionali immigrati, dai quali dipende il 10 per cento dei raccolti nelle campagne italiane.