Giustizia, Berlusconi affonda:
“Un giudice non deve essere soltanto imparziale. Deve anche apparirlo. È curioso sostenere, come ha fatto la Corte d'appello, che Nicoletta Gandus, pur essendo un mio palese nemico politico, nel momento in cui arrivasse a scrivere una sentenza nei miei confronti saprebbe non venir meno al vincolo d'imparzialità impostole dalla Costituzione”: sono parole destinate ad accendere la polemica quelle che il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha rilasciato Bruno Vespa per il nuovo libro del giornalista “Viaggio in un'Italia diversa”, in uscita venerdì 3 ottobre. “Mi sono trovato di fronte” ha continuato Berlusconi, riferendosi al processo Mills, “a un processo con due anomalie evidenti: le prove a mio discarico sono state intenzionalmente ignorate e il giudice che deve emettere la sentenza è un giudice politicamente impegnato, un mio avversario dichiarato”. Di fronte a tutto ciò, “dobbiamo quindi ringraziare il Parlamento che, su proposta del ministro Alfano, ha approvato un provvedimento di legge comune ad altri Paesi europei che prevede il rinvio dei processi contro le quattro più alte cariche dello Stato sino alla fine del loro mandato, facendo salvi i termini della prescrizione”, ha affermato il premier in merito al lodo Alfano, che definisce “un provvedimento necessario in un sistema giudiziario come il nostro in cui operano alcuni magistrati che invece di limitarsi ad applicare la legge, attribuiscono a se stessi e al loro ruolo un preteso compito etico”. Nel frattempo l'Associazione nazionale magistrati ha replicato alle parole pronunciate domenica dal presidente del Consiglio che si è detto convinto che il provvedimento che ripristina l'immunità per le alte cariche dello Stato passerà il vaglio della Consulta, anche perché, altrimenti, “servirebbe una profonda riflessione sulla giustizia”. “La Corte costituzionale ha bisogno di serenità per decidere sul lodo Alfano. Bisogna garantire serenità di giudizio a tutti gli organi giudicanti. Questo è fondamentale per l'esercizio delle funzioni giurisdizionali”, ha replicato il presidente dell’Anm, Luca Palamara.