Alitalia al lieto fine
Ora hanno firmato tutti: anche le due sigle autonome che rappresentano la maggioranza degli assistenti di volo, Avia e Sdl, hanno detto sì alla nuova Alitalia e si sono accordati con Compagnia aerea italiana. La firma è arrivata nel corso di un incontro a Palazzo Chigi. Si chiude così la prima (e lunga) fase per il rilancio della compagnia di bandiera dopo settimane di tensione e rinvii. Eppure dalla parti degli assistenti di volo non c’è aria di festa, piuttosto un via libera a denti stretti: “Non c’è da festeggiare, è un momento di dolore” commenta l’Avia che per bocca del presidente Antonio Divieti definisce “un atto fatto con responsabilità” quanto fatto. “Un collega su tre va a casa e centinaia e centinaia di colleghi saranno costretti a cambiare città per lavorare”. Sempre per Divietri, Avia e Sdl pagano “un prezzo altissimo” dal momento che sarebbero previsti 1.500 esuberi. Aria da funerale anche dalle parti dell’altra sigla autonoma, la Sdl. Il coordinatore Fabrizio Tomaselli ha parlato di “firma tecnica” che poi dovrà essere confermata o meno dai lavoratori. “Non abbiamo avuto tempo per fare un referendum, ma saranno comunque i lavoratori a dirci se continuare o meno la trattativa”. Tomaselli ha infine sottolineato il ruolo di mediazione del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, mentre ha criticato il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, per non essersi comportato allo stesso modo.