Una pistola contro Brunetta
Demodè e molto poco spiritosa. La satira dell'Unità ha preso di mira il ministro Brunetta, e fin qui poco da dire, la satira è sacrosanta. Ma davvero è ancora classificabile come satira una vignetta che mostra un uomo con una pistola puntata, che dice di volere andare alla guerra giusta, al ministero, per "ringraziare" il suddetto ministro? Il messaggio, che puzza di mafioso e di metodi anni settanta, è stato pubblicato sull'inserto del quotidano. L'uomo con la pistola sembra quel giovane che la settimana scorsa ha fatto strage in una scuola, in Finlandia. Dice esattamente il tizio, sotto il titolo "guerre giuste", chissà perché in romanesco: "Stavo in casa in mobilità, depresso, senza fa' 'n cazzo e me so'detto: c'ha ragione Brunetta, i fannulloni so' 'na vergogna. Allora me so' fatto forza, me so' alzato, me so'fatto la barba e ho preso il vecchio ferro, quello de quando facevo anche 14 h consecutive da guardia giurata. E so' venuto ar ministero a ringraziatte Renà. Vedo che c'hai ggente. Chi?...So'l'impiegati modello der 2008?... Nun piagne Renà. Nun fa' così: dai che ringrazio pure a loro". "Una pistola puntata non è un bel gioco", ha detto Maurizio Gasparri, che spera nelle scuse del direttore del quotidiano. "In un Paese in cui violenza e terrorismo hanno una drammatica storia e forse radici non completamente recise, si scherzi su tutto, ma non con le armi e le pistole puntate". Diteci voi...