Lo smog non ferma la moda
«Passare dal non fare niente a bloccare totalmente la città sono estremi che non bisogna mai toccare». Così il sindaco di Milano Letizia Moratti ha spiegato la scelta di concedere migliaia di deroghe agli operatori della moda per il discusso blocco del traffico di domenica prossima. In città era scoppiata la polemica e tra gli addetti al settore in particolare era montata la protesta contro un provvedimento che avrebbe “rovinato” il giorno delle sfilate. Il mondo della moda, infatti, «è un settore produttivo importante per la nostra città e noi la rispettiamo», ha precisato la Moratti. La domenica antismog sembra rivelarsi un “flop”, dal momento che nell'hinterland milanese solo due comuni hanno aderito all’iniziativa. Per il primo cittadino, però, il provvedimento ha «comunque il valore di un gesto di sensibilizzazione, anche se gli altri non hanno aderito. È un modo per sensibilizzare e per tenere alta l'attenzione su un tema su cui non bisogna mai abbassare la guardia». È dello stesso avviso anche l’assessore alla Moda, Eventi e Design del comune di Milano. Durante la presentazione della mostra fotografica “AmazonLife Project. Viaggio in Amazzonia”, Giovanni Terzi è intervenuto nel dibattito. Nel giorno della moda, l'iniziativa non popolare, ma necessaria ha un forte valore simbolicoCerto il blocco non giova alla moda, ma Terzi spiega che “aver fermato la circolazione proprio nel giorno della moda ha un forte valore simbolico: il mondo e la società ci chiedono un cambiamento e noi dobbiamo agire. Esiste l’emergenza smog e anche se il problema non si risolve solo bloccando gli automobilisti, l’iniziativa, non popolare ma necessaria, è comunque importante se più Regioni aderiscono”. Il suo valore, spiega l'assessore, consiste soprattutto nell’input che dà alla riflessione: “il blocco costituisce quella coscienza mentale che serve al cambiamento”.