Avanti Savoia
A vincere è stato, infine, Valerio Scanu, con la sua "Tutte le volte che". Una finale agguerrita, con non pochi colpi di scena. Perché ad animare il tutto c'è stato il clamoroso ripescaggio di Emanuele Filiberto, con il suo inno d'amore all'Italia. Il principe ha duettato con Pupo e Luca Canonici, ma l'orchestra a più riprese non ha mancato di rendere manifesta la sua disapprovazione. Terzo classificato, Marco Mengoni E' un caos di fischi quando la Clerici, stasera in nero (prima in abito sbrilluccicante poi in largo) dichiara il trio Pupo-Emanuele Filiberto-La dura reazione del pubblico in sala copre la voce della conduttrice che fatica a placare gli animi. In maniera clamorosa, i musicisti hanno anche contestato l'esclusione di Malika Ayane dalla terna di nomi che questa sera si è contesa la vittoria. Il direttore Marco Sabiu ha chiesto in diretta di rendere pubblico il voto dell'orchestra, mentre i musicisti hanno trasformato in palle di carta gli spartiti. Anche dalla platea sono salite grida di 'vergogna-vergogna'. E voi lettori di Libero, cosa ne pensate? Fischi regali- Ormai è un'abitudine: anche stasera il trio Pupo-Emanuele Filiberto-Luca Canonici è stato accolto dai fischi dell'Ariston. Sul finale di 'Italia amore mio', Pupo è riuscito a bloccare Emanuele Filiberto che stava sbagliando un attacco. Nel colloquio con Antonella Clerici, Pupo ha detto: "Sono 30 anni che vengo a Sanremo e non ho mai visto una contestazione preventiva come questa. E' incomprensibile ma la rispetto". Cuccarini- La Clerici abbandona ogni formalismo quando dice della collega Lorella Cuccarini: "ho visto la topina della Cuccarini. E' proprio una topolona". Antonella Clerici ha dedicato questo commento poco accademico, quasi una gaffe, al numero di Lorella Cuccarini, arrivata all'Ariston nella sua veste sexy che domina i manifesti del "Pianeta proibito", il musical attualmente nei teatri. La Cuccarini è in scena nuda vestita solo con una chitarra e con uno schermo alle spalle, propone una sorta di video clip dal vivo con una serie di variazioni sul tema di "Fever". Alla fine del numero, vista la necessità di portarle un kimono per coprirla, la battuta sulla topolona. Costanzo, Scajola e gli operai- Maurizio Costanzo anticipa il suo debutto sul palco dell'Atiston di quasi mezzo'ora, probabilmente per aiutare Antonella Clerici a placare gli animi prima della nuova esecuzione dei tre brani finalisti. Costanzo sarebbe dovuto entrare in scena un quarto d'ora circa dopo la mezzanotte per dare la parola a tre operai di Termini Imerese. Invece entra verso le 23.45 quando la Clerici, dopo le accesissime contestazioni del verdetto sui finalisti, appare molto irrequieta. Costanzo, per la prima volta sul palco dell'Ariston, ricorda Mike Bongiorno e la platea si riunisce in un applauso. La pace riportata nel Teatro Ariston dall'ingresso di Maurizio Costanzo dura lo spazio di pochi minuti. Il giornalista vira infatti in talk politico l'arrivo sul palco dei tre operai di Termini Imerese e dell'indotto dello stabilimento siciliano della Fiat. Dopo aver ascoltato la situazione e le preoccupazioni dei lavoratori cassaintegrati, Costanzo da' la parola al segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, che siede in platea. Bersani elogia l'invito dei lavoratori sul palco spiegando che "non e' possibile mandarli sui tetti". Ma la platea lo fischia. Costanzo passa la parola al ministro per lo Sviluppo Economico, Claudio Scajola, che, 'gioca in casa' (il suo collegio elettorale e' quello di Imperia) e viene fortemente applaudito mentre dice: "Tutti i lavoratori stanno soffrendo la crisi. Per lo stabilimento di Termini Imerese dobbiamo trovare una soluzione che sia compatibile con la competitivita'. Questo e' l'impegno di tutti gli italiani", conclude il ministro.