Corrotti attenti

Michela Ravalico

Fuori dai partiti chi commette reati. Non è Beppe Grillo a parlare, ma Silvio Berlusconi. "Non credo ci sia dubbio sul fatto che chi sbaglia e commette dei reati non può pretendere di restare in nessun movimento politico" ha detto il premier. Detto fatto, oggi il Consiglio dei ministri ha avuto al primo punto in agenda proprio l'esame del ddl per un inasprimento delle pene per i reati contro la pubblica amministrazione, tra cui la corruzione. Non credo ci sia dubbio sul fatto che chi sbaglia e commette dei reati non può pretendere di restare in nessun movimento politico Il testo approvato è «ancora una bozza modificabile». Il Consiglio ha infatti deciso di suddividere in tre capitoli le misure presentate: quelle relative all'inasprimento delle pene sui reati contro la Pubblica amministrazione resteranno di competenza del ministero della Giustizia; sulle misure di intervento sul testo unico degli enti locali (ineleggibilità e incompatibilità dei condannati) sarà il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli a mettere a punto norme «ad hoc»; il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta dovrà infine studiare misure di efficienza che facciano da filtro al diffondersi della corruzione nella Pubblica Amministrazione. Lo strappo di Cosentino - Le parole di Berlusconi hanno avuto un "effetto immediato". Ieri infatti Nicola Cosentino, coordinatore regionale del Pdl, ha comunicato le proprie dimissioni sia da coordinatore regionale che da sottosegretario all'Economia. "Libero il campo da ogni strumentalizzazione", ha detto Cosentino, prima di consegnare la lettera di dimissioni ai coordinatori nazionali del Pdl Ignazio La Russa, Sandro Bondi e Denis Verdini. Dimissioni che il premier ha respinto in serata. L'annuncio delle dimissioni di Cosentino è giunto poco dopo la conclusione dell’incontro fra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini che ha dato via libera al sostegno del Pdl alla candidatura dell'Udc Domenico Zinzi per la Presidenza della Provincia di Caserta, alla quale Cosentino e una parte del Pdl campano si è fieramente opposta, rivendicando la necessità di un candidato Pdl. All'origine dello strappo, dunque, ci sarebbe la scelta di preferire l'Udc a un candidato Pdl in Campania. Eppure in molti soprattutto dalle file dell'opposizione, si sono domandati come mai Cosentino abbia scelto di dimettersi da ogni incarico proprio nel giorno in cui Berlusconi ha parlato di nuove norme anti corruzione e di maggiore trasparenza nei partiti. Cosentino, infatti, è uno dei deputati Pdl con pesanti accuse a suo carico. La procura di Napoli ha aperto un fascicolo su di lui per concorso esterno in associazione a delinquere di stampo mafioso. Lotta alla corruzione - Visti i recenti fatti di cronaca, ma soprattutto la denuncia della Corte dei Conti sul boom di denunce di corruzione nel 2009 (+ 229% nel 2009 sul 2008) Berlusconi  promette: "Inaspriremo le norme sulla corruzione. E' già allo studio del consiglio dei ministri un nuovo provvedimento". Tangentopoli? No, birbanti - Per il Cavaliere, non c'è nessun ritorno di Tangentopoli anche perché "tutti i partiti hanno il finanziamento pubblico" e dunque si tratta di "fatti personali che rientrano nelle statistiche che dimostrano come su 100 persone possono esserci 1, 2, 3, 4 o 5 individui che possono essere dei birbantelli o dei birbanti che approfittano della loro posizione per interesse personale". Incolumità del premier - I Servizi hanno invitato il premier a usare prudenza nelle apparizioni pubbliche, anche se Berlusconi ha detto di non temere per la sua incolumità. "I professionisti della sicurezza mi invitano ad usare una particolare prudenza. Io personalmente non temo per la mia vita, però ricevo inviti pressanti a usare prudenza nelle manifestazioni pubbliche". Ma Berlusconi ha anche manifestato, nel corso della stessa cena, forti timori sulla propria sicurezza: "Mi dicono che non devo andare in giro, che non devo fare campagna elettorale, che c'è ancora chi mi aspetta all'angolo per farmi fuori..." e nel corso della prossima campagna elettorale “sarà difficile andare in piazza perché la polizia mi dice che è sempre più pericoloso”. "Già nel '94 - ha spiegato il premier - hanno cercato di farmi fuori con le indagini giudizarie, con gli avvisi di garanzia. Poi hanno cercato di rovinare le aziende della mia famiglia, ma anche in questo non ci sono riusciti. Ed allora cercano di farmi fuori fisicamente... Non è cambiato nulla".