Catturato dalla Cia Abdul Ghani Baradar

Monica Rizzello

È stato catturato il numero due dei talebani afgani, braccio destro del Mullah Omar, principale comandante militare e responsabile delle finanze della jihad. Leader indiscusso della “Shura di Quetta”, il consiglio direttivo del gruppo di combattenti islamici, Abdul Ghani Baradar è finito nella rete dell'intelligence pachistana e americana dieci giorni fa, a Karachi, in Pakistan. Si tratta della personalità più importante catturata dalle forze internazionali dall'inizio della guerra in Afghanistan, nel 2001. Secondo fonti dei servizi segreti, starebbe "parlando" con chi lo interroga. La biografia del mullah Baradar ha molti punti oscuri: secondo la scheda dell'Interpol, sarebbe nato nel 1968 a Weetmak, un villaggio della provincia afgana di Uruzgan. Gli esperti di terrorismo lo descrivono come un leader militare di alto rango, che ha più volte guidato riunioni di comandanti talebani ai massimi livelli. L'intelligence americana lo considera il capo della “shura di Quetta”, il consiglio direttivo dei talebani che riunisce i 19 esponenti più rappresentativi del gruppo, stabilisce le linee guida della jihad, designa "governatori ombra" talebani chiamati a guidare le province e i distretti afgani, sceglie i combattenti sul campo. Della shura facevano parte fino a qualche tempo fa anche il mullah Dadullah, ucciso dalle forze Nato in un raid del 2007, e il mullah Obaidullah, ministro ombra talebano della Difesa, catturato dai militari stranieri. Entrambi riferivano direttamente a Baradar, il quale ha guidato tutte le operazioni per la jihad nel sud e nell'ovest dell'Afghanistan. Nel tentativo di migliorare l'immagine dei talebani, lo scorso anno ha fornito un importante contributo per la creazione di un "codice di condotta", un libro di istruzioni tascabile per agevolare la conquista dei cuori e delle menti dei civili alla causa talebana e per condurre in porto attacchi suicidi contro le truppe afgane e internazionali. Secondo Wahid Muzhda, ex combattente talebano a Kabul, “l'unico uomo più potente di Baradar è (il mullah) Omar”: “Lui e Omar non possono incontrarsi molto spesso per ragioni di sicurezza, ma sono in rapporti davvero molto buoni”, ha aggiunto, secondo quanto riferisce il New York Times, che per primo ha dato la notizia della cattura di Baradar. Il mullah talebano, che da alcuni residenti e ufficiali dell'ovest dell'Afghanistan, viene descritto come un leader disposto anche a moderate aperture nei confronti del governo afgano, ha accolto con soddisfazione la decisione del presidente degli Stati Uniti Barack Obama di rafforzare il contingente militare nel paese asiatico. Esplicita la sua giustificazione: "I talebani vogliono infliggere il massimo delle perdite agli americani e ciò è possibile solo con una larga presenza degli stessi americani in Afghanistan, al di fuori delle loro postazioni fortificate".