Il messinese frana, migliaia di evacuati

Albina Perri

Un paese fantasma, tutti via dalla montagna che frana. Nel messinese la terra scivola ancora. «La situazione peggiora, la frana nella zona dello Stazzone si è allargata e a noi non che resta che pregare e sperare che il paese non scompaia», ha detto il sindaco Salvatore Sidoti Pinto, di San Fratello. In duemila hanno dovuto lasciare il comune montano di circa quattromila e cinquecento abitanti, nel cuore del Parco dei Nebrodi, in provincia di Messina. Il suo territorio si estende fin quasi a Monte Soro, la quarta cima della Sicilia, e il paese è celebre per le sue tradizioni (la festa dei Giudei che si svolge il Venerdì Santo) e per la lingua: un antico dialetto gallo-siculo, in cui si riscontrano elementi del lombardo e del piemontese dell'XI secolo, del francese e del provenzale.  Ad acuire i problemi e a creare maggiori preoccupazioni è la pioggia: sul paese dei Nebrodi è ripresa senza sosta da ieri sera, e non accenna a fermarsi. Gli abitanti rimasti senza casa, in virtù dell'ordinanza di sgombero firmata ieri dal sindaco, si sono trasferiti in abitazioni di amici e parenti. Ma il paese non è rimasto deserto. Molti hanno deciso di rimanere per seguire da vicino gli sviluppi della situazione. E si allarga l’emergenza. Dopo Raccuja (440 ordinanze di sgombero), San Fratello (circa 2 mila sfollati tra evacuazioni ed abbandono volontario dlle case) e Sant'Angelo di Brolo (20 ordinanze di sgombero), ora anche a Tusa la Protezione Civile e il sindaco hanno deciso di far evacuare 20 famiglie a rischio per uno smottamento franoso. L’Unità di crisi, visto  che ormai il territorio da monitorare è diventato troppo vasto, è stata spostata da San Fratello nella sede dell’Ente "Parco dei Nebrodi", a Sant'Agata Militello dove oggi pomeriggio si farà il punto sulla situazione tra il direttore regionale della Protezione Civile, Pietro Lo Monaco, quello provinciale, l’ing. Bruno Manfrè ed i sindaci del comprensorio dei Nebrodi che venerdì mattina manifesteranno a Capo  d’Orlando per chiedere interventi urgenti di messa in sicurezza del territorio e per rivendicare il diritto alla mobilità, visto che la strada statale 113 è interrotta ad esempio a Gioiosa Marea ed a Testa di Monaco, a Capo d’Orlando e che molte frazioni dei Comuni sono da settimane isolati per le frane che ostruiscono molte strade provinciali e comunali. Il dipartimento regionale della Protezione Civile ha intanto attivato un'unità di crisi per monitorare costantemente la situazione. Nella zona dei Nebrodi sono numerose le strade interessate da frane e smottamenti: alcuni paesi, come Longi, sono isolati e raggiungibili solo percorrendo vecchie mulattiere.