Draghi: "Tasso di crescita ai minimi europei"
«Stiamo uscendo dalla crisi con un tasso di crescita basso, ai minimi europei». Ad affermarlo è Mario Draghi nella relazione al Forex di Napoli. Il governatore della Banca d'Italia spiega come «una crescita economica sostenuta sia base di benessere» e come per questa «ne siano condizione le riforme strutturali, la cui mancanza ha segnato la perdita di competitività del Paese che dura da un quindicennio». Disoccupazione in aumento - Nella relazione, Draghi denuncia una situazione difficile: «alla fine dello scorso anno vi erano in Italia oltre 600 mila occupati in meno rispetto al massimo del luglio 2008. La quota di popolazione potenzialmente attiva che è al momento forzatamente inoperosa è elevata e crescente. Finché la flessione dell'occupazione non s'inverte permane il rischio di ripercussioni sui consumi, quindi sul Pil». L'euro - L'euro è saldo, ma «occorre che nell'Unione europea si formi la volontà comune di estendere alle strutture economiche e alle riforme di cui necessitano, la stessa attenta verifica, lo stesso energico impulso che sono stati esercitati negli ultimi anni sui bilanci pubblici. Dieci anni fa all'avvio della moneta unica si levarono voci a richiedere anche un governo economico dell'Unione; furono sovrastate dai cori entusiasti che celebravano la meta raggiunta insieme all'impegno a resistere a ogni ulteriore integrazione». Lo scudo fiscale - Sul tema, molto discusso, dello scudo fiscale, il governatore della Banca d'Italia ha aggiunto che le operazioni di rimpatrio dei capitali devono essere esaminate con più attenzione dalle banche, al fine di individuare e segnalare operazioni sospettabili di riciclaggio. Finora infatti «sono giunte poco più di 50 segnalazioni di possibili reati connessi con operazioni di emersione di disponibilità all'estero. È un numero esiguo, spiegato solo in parte dal fatto che la legge esclude l'obbligo di segnalazione per diverse fattispecie di reato». Bonus ai manager - Infine Draghi si è soffermato sui bonus bancari chiedendo che prossime assemblee dei soci forniscano «informazioni esaurienti e dati puntuali» sull'adeguamento delle regole ai nuovi standard internazionali. In particolare ha esortato i sei maggiori gruppi a verificare la coerenza dei loro sistemi di incentivazione e remunerazione anche con le linee guida dell'Fsb di cui lo stesso Draghi è presidente.