Mauritania, ultimatum di Al Qaeda per Cicala

Eleonora Crisafulli

«Venticinque giorni di tempo a partire dall'emissione del comunicato per liberare i nostri prigionieri». E' questo il termine ultimo fissato dall'organizzazione Al Qaeda nel Maghreb islamico per la liberazione dei suoi prigionieri in cambio del rilascio dell'italiano Sergio Cicala, rapito insieme alla moglie lo scorso 17 dicembre. Nel comunicato pubblicato su internet il 4 febbraio, la donna, Philomene Pawelgna Kaborè, non viene citata. Per il rilascio dell'altro ostaggio occidentale nelle mani dell'organizzazione, il francese Pierre Camatte, i terroristi hanno fissato un ultimatum al 20 febbraio. In precedenza avevanp minacciato di uccidere l'ostaggio, rapito in Mali lo scorso 26 novembre. Sulla pericolosità delle cellula di Al Qaeda, Hillary Clinton ha dichiarato che Iran e Corea del Nord sono una grave minaccia per gli Stati Uniti ma «un pericolo ancora maggiore» sono «le reti non statali transnazionali» e in particolare «i fondamentalisti islamici nella Penisola Arabica legati Al Qaeda o Al Qaeda in Afghanistan e in Pakistan o Al Qaeda nel Maghreb». Secondo  il segretario di Stato una «connessione» tra queste entità che «continuano a cercare di aumentare la sofisticazione delle loro capacità e degli attacchi che sono in grado di compiere».